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A.B.
16 marzo 2016
Bauladu: bilancio positivo per Ananti de sa Ziminera
Grandi complimenti per la settima edizione del festival letterario diffuso che si è svolto lo scorso fine settimana a Bauladu. Sold out il concerto di Iosonouncane e record di presenze nelle strutture ricettive del paese

BAULADU - Ancora una conferma positiva per Ananti de sa Ziminera, il festival letterario diffuso che si è svolto sabato e domenica a Bauladu per l'organizzazione della Consulta Giovani di Bauladu e dell'Associazione di promozione sociale Jannaberta, che ha appena chiuso la sua settima edizione con un bilancio di tutto riguardo. Nei due giorni della manifestazione, oltre millecinquecento spettatori hanno gremito le sei diverse sedi del paese, tra case campidanesi, siti archeologici e spazi pubblici, che hanno fatto da cornice ai sette incontri in programma, con in scena diciassette ospiti tra autori ed artisti. Record di presenze per l'incontro di sabato tra la scrittrice nigeriana Noo Saro-Wiwa e Pierpaolo Capovilla, e per il concerto del cantautore Iosonouncane, di scena sabato, unico evento a pagamento della manifestazione, che ha registrato il sold out con 250 biglietti staccati.
Grande soddisfazione tra gli organizzatori della Consulta Giovani di Bauladu, che hanno coinvolto nello staff trentacinque giovani del paese, creando una rete di quattordici enti ed associazioni per la realizzazione dell'evento. Ad aggiungersi ai riscontri incoraggianti, anche il commento di Massimo Zamboni (cantante e chitarrista dei Cccp e Csi) nelle battute finali dell'incontro di chiusura del festival: "Bauladu mi sembra un posto bellissimo da vedere. Non lo dico perché sono qui: la bellezza delle case, gli spazi verdi, tutto riflette un senso di ordine che si rispecchia nelle persone che ho incontrato e nel progetto del festival letterario. Viene da chiedersi: perché tutti gli altri posti non possono essere così?”. Positive anche le ricadute economiche sul territorio: le strutture ricettive del paese hanno registrato il pienone per le tre notti del festival (quarantadue posti letto occupati per tre notti), i due bar sono stati presi d'assalto e gli oltre duecento coperti serviti in due giorni nella cena/pranzo bauladese (centoquaranta sabato e settanta domenica), sono riusciti a soddisfare solo una parte degli avventori. Ha avuto successo anche l'iniziativa “Adotta un ulivo”, con cinquanta ulivi adottati per sostenere e incentivare la produzione non solo di olio, ma anche di cultura e innovazione.
Un chiaro esempio di come un investimento in ambito culturale (l'evento è costato appena 8mila euro) sia capace di creare un sistema virtuoso indotto, attraendo nuove risorse ed energie, potenziando e valorizzando quelle già esistenti, in un'ottica di sostenibilità economica figlia dei tempi di crisi. A tale proposito, è stato realizzato, in collaborazione con Eloe.eu, “Perché organizzare festival culturali in un paese di 700 abitanti. Il caso di Bauladu e di Ananti de sa Ziminera”, che offre un'interessante riflessione su come investire in cultura possa creare sviluppo sociale ed economico. Il Festival Ananti de Sa Ziminera, è stato organizzato dalla Consulta Giovani Bauladu e dell’Associazione di Promozione Sociale Jannaberta, con il patrocinio del Comune di Bauladu e dell’Unione dei Comuni Montiferru Sinis, in collaborazione con il Sistema Bibliotecario del Montiferru, l’Associazione Editori Sardi, la Fondazione Adriano Olivetti, Cabudanne de sos Poetas di Seneghe, il comitato organizzatore delle celebrazioni per il centenario dalla nascita di Antoni Simon Mossa (1916-2016), Artedo-la Scuola di Arti Terapie della Sardegna, Primavera in Giardino e l’Associazione Culturale Landplants Sardinia.
Nella foto (Adsz da Facebook): un momento della manifestazione
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