Il candidato sindaco del centrosinistra boccia l’idea di un’approvazione affrettata e unilaterale del Piano urbanistico comunale e invita la maggioranza alla concertazione: «Tempi maturi per un dialogo a beneficio dei cittadini»
ALGHERO – Sul Puc non si deve inseguire l’approvazione all’ultimo minuto. Vittorio Curedda, candidato sindaco dell’opposizione, getta un’ombra sulle rosee previsioni del capogruppo di Forza Italia Giancarlo Piras circa il varo imminente del Piano urbanistico comunale. «In questi cinque anni di governo il Sindaco Tedde si è ben guardato dal rispettare il suo programma elettorale con il quale si impegnava ad adottare il P.U.C. entro sei mesi dalla sua elezione – accusa Curedda – Ha preferito invece continuare ad utilizzare il P.R.G., uno strumento urbanistico obsoleto e inadeguato ad affrontare le emergenze urbanistiche della città». Considerando che il consiglio comunale si scioglierà da qua un mese, secondo Curedda l’annuncio dell’approvazione del Puc entro marzo sarebbe solo una boutade elettorale. Ci sarebbe invece un pericolo per la città, a detta del consigliere comunale della Margherita, se davvero la maggioranza volesse affrontare in tutta fretta l’approvazione del Puc senza dibattere adeguatamente l’argomento. «Rimarrebbe il sospetto – commenta Curedda – di aver utilizzato il crepuscolo di questo Consiglio Comunale per presentare un Puc. le cui previsioni potrebbero premiare più i singoli che gli interessi generali della nostra comunità». L’esponente della Margherita teme decisioni frettolose e unilaterali: visti i termini imposti dal Piano Paesaggistico Regionale, che prevedono la presentazione del Puc entro ottobre 2007, chiede che i prossimi mesi vengano impiegati per «adempiere al “dovere della democrazia”, assegnando il tempo necessario al dibattito e all’approfondimento, per assumere una decisione collegiale e ragionata sul futuro della nostra città». La soluzione proposta dal vincitore delle primarie a nome di tutto il centrosinistra è quella affrontare il Piano urbanistico comunale con un confronto responsabile tra maggioranza, opposizione e cittadinanza: «Sarebbe un atto di grande responsabilità, che impedirebbe al Puc di diventare terreno di sterile polemica. Penso che i tempi siano maturi – conclude Curedda – per comporre, sui grandi temi d’interesse generale, una prospettiva di dialogo tendente ad ottenere i migliori risultati a beneficio dei nostri concittadini».
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