Gianfranco Becciu, Christian Mulas e Gianni Sau escono dal Comitato per l’Ospedale Nuovo. «All’interno i dirigenti sono persone per bene, ma quello che gli gravita attorno sta rovinando tutto» affermano. Dal Comitato arrivano le prime smentite
ALGHERO – «La sanità è di tutti. Non bisogna utilizzare il Comitato per mettersi in mostra». Questo l’incipit della conferenza stampa convocata questa mattina nella sala convegni della Misericordia, da Gianfranco Becciu, Christian Mulas e Gianni Sau. Proprio nelle parole di Mulas, da anni impegnato nel settore socio-assistenziale, si è sentita tutta l’amarezza di un sogno tradito, di ciò che poteva essere e, almeno secondo l’opinione dei tre, non è stato. Ad aprire l’incontro con la stampa, ci ha pensato Gianni Sau. Il presidente dell’associazione di volontariato Asi Ciao Sardegna, ha fatto un excursus sulla situazione sanitaria nazionale degli ultimi quaranta anni, dalla cassa mutua al volontariato, passando per l’istituzione dei ticket. Proprio sul volontariato, ci si è soffermati, per ricordare che, proprio grazie a persone che dedicano parte del loro tempo agli altri, i costi sanitari, in determinati comparti, sono stati abbattuti del 70percento. Di contro, le convenzioni amministrative tardano ad arrivare e molti dipendenti lamentano la, per ora, vana attesa dello stipendio dal mese di dicembre 2006. «Abbiamo creduto alla realizzazione di una rete tra diversi attori – ammette Gianni Sau – “politica”, “associazioni di volontariato”, “operatori sanitari” ed “utenti”. Abbiamo lavorato – prosegue – alla creazione di un gruppo propulsivo che sensibilizzasse la comunità sul problema. – A questo punto, il presidente dell’Asi Ciao Sardegna espone le idee messe sul tavolo Diciamo si al raggruppamento in un unico polo ospedaliero, ma no alla speculazione sul ospedale Marino. Il Civile, potrebbe diventare la nuova sede dell’Istituto Alberghiero. Bisognerebbe chiedere alla Regione, la disponibilità dei terreni di Mamuntanas e Surigheddu, per creare un vero “Polo Turistico Sanitario”, con un reparto di Terapia Intensiva, albergo di cura e casa per anziani». Su queste basi, si è costituito nello scorso mese di Gennaio, il Comitato, con quarantotto sottoscrittori. Ma da qui, nascono le prime frizioni. «All’indomani del voto – afferma Sau – mi è stato chiesto di allontanarmi dal gruppo promotore. Attendo sempre che qualcuno mi dia spiegazioni per quanto arrogantemente accaduto». La conclusione di Gianni Sau è perentoria: «Chiediamo almeno di non essere presi in giro, perché è così che ci sentiamo!».
Sullo stesso tenore, le dichiarazioni di Christian Mulas. «Una parte del Centro-sinistra ha cavalcato questo progetto, ma dopo le Primarie, non ne hanno più parlato. Il comitato internamente funziona, ma sta venendo strumentalizzato dalla politica – afferma il giovane, che poi analizza la Finanziaria Regionale – Nell’articolo 32 comma 3 della Legge, si parla di obbiettivi, ma non di soldi per portare avanti i quattro progetti ospedalieri (Sassari, San Gavino Monreale, Cagliari e Alghero, ndr.). Se non se ne parla in Finanziaria, al di la dei due milioni citati, in quale documento se ne parla? La Regione ha un deficit di 300milioni di euro nel comparto sanitario ed il problema cresce giornalmente – dichiara Mulas».
Gianfranco Becciu analizza invece la realtà algherese. «Viviamo una realtà diversa rispetto a quella delle altre città sarde, dove l’ospedale è presente nella vita quotidiana del cittadino. Ad Alghero – afferma Becciu – l’ospedale è una struttura isolata e se ne parla solo se le cose vanno male». Il primario attacca anche l’Azienda provinciale: «L’Asl n. 1 ha il dovere di dare tutto il possibile ai pazienti della provincia, utilizzando tutte le strutture presenti nel territorio e non pensando soltanto a quelle operanti nella città di Sassari». Anche Gianfranco Becciu ricorda la nascita del Comitato: «Il Comitato, quand’è nato, era uno strumento utile per smuovere una città sonnacchiosa. Purtroppo troppi gruppi hanno indossato la “casacca” dei diritti dei cittadini, solo per fare politica. Spero che, - conclude Becciu – dopo le Comunali, il Comitato torni a pensare a cosa bisogna realmente fare».
Arriva subito una risposta, soprattutto alle dichiarazioni di Gianni Sau, da parte di Pasqualino Porcheddu, uno dei promotori del Comitato, presente alla conferenza in platea. «Uno dei primi scopi del Comitato era di non dividersi subito, mancando il risultato. Questo scopo è stato ottenuto – dichiara – E’ positivo che tutte le parti politiche convergano sullo stesso obbiettivo. Il Comitato è comunque sempre aperto a tutti i cittadini – prosegue Porcheddu – di qualunque “colore politico”. A Sau ho solo detto che certi comportamenti non avrebbero avuto cittadinanza nel Comitato, ma non c’era nessuna pregiudiziale sulla persona. Bisogna – afferma Porcheddu – solo ridimensionare i comportamenti».
Le parti sono rimaste sulle loro posizioni, ma Gianni Sau ha già esternato la speranza che, dopo le elezioni Amministrative, il Comitato presieduto da Domenica Casu, si riunisca nuovamente in assemblea.
Nella foto: Gianni Sau, presidente dell’Asi Ciao Sardegna
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