SASSARI – Il fax è arrivato sulla scrivania del Pm Paolo Piras nella mattinata di ieri. La richiesta di Giovanni Nuvoli, l’ex arbitro cinquantatreenne, da ormai quattordici mesi relegato dalla Sla in un letto del Reparto di Rianimazione dell’Ospedale “Santissima Annunziata” di Sassari, è chiara: immediate dimissioni dall’ospedale e conseguente ritorno a casa. Ma il fax prosegue con la richiesta di «espressa istanza di punizione per i colpevoli del reato di violenza privata e per ogni altro reato che verrà ravvisato». La querela, espressa genericamente, sarebbe indirizzata nei confronti di Demetrio Vidili, primario del “Santissima Annunziata”, Bruno Zanaroli, manager dell’Asl n.1, e Guido Fellin, direttore sanitario. Ieri sera, Piras si è recato nella struttura ospedaliera ed ha incontrato Vidili e Maddalena Soro, moglie di Giovanni. A quel punto ha voluto parlare con Giovanni, che ha richiesto ancora una volta, senza l’aiuto del sintetizzatore vocale, di voler rientrare a casa sua. La richiesta è però più particolareggiata, perché Giovanni chiede la garanzia delle cure e un’adeguata assistenza domiciliare. Richieste legittime, ma che in questo momento non possono essere esaudite al meglio. E’ per questo che il sostituto procuratore ha dichiarato che non sussistono i presupposti per il reato di violenza privata nei confronti di Nuvoli. I tempi per le dimissioni del paziente restano quindi quelli precedentemente già stabiliti dal personale del reparto. La spiegazione è semplice, il paziente potrà essere dimesso solo quando i quattro operatori sanitari indicati dalla Asl n.1 che lo dovranno assistere in casa, avranno completato il corso formativo. Da voci non confermate, sembrerebbe che uno dei quattro abbia dovuto interrompere la sua formazione per motivi di salute e che Guido Fellin, abbia già incontrato altri infermieri per la sostituzione. Si aspetta di capire meglio la situazione, ma sembra che Giovanni Nuvoli potrà tornare a casa per le festività pasquali, come già annunciato nei giorni scorsi.