Lo dichiara il capogruppo dei Riformatori Sardi – Liberaldemocratici in Consiglio regionale, Attilio Dedoni, a seguito della diffusione dei dati sulla spesa delle Aziende sanitarie locali nel 2016
ORISTANO - «Il mancato rispetto degli obiettivi di bilancio da parte dei commissari Asl nominati dal centrosinistra rappresenta l’ennesima pagina nera di una sanità sarda la cui spesa fuori controllo continua ad alimentare un disavanzo che, come uno spaventoso buco nero, gravita sopra le casse della Regione minacciando di inghiottirle da un momento all’altro», dichiara il capogruppo dei Riformatori Sardi – Liberaldemocratici in Consiglio regionale, Attilio Dedoni, a seguito della diffusione dei dati sulla spesa delle Aziende sanitarie locali nel 2016.
«I dati sulla spesa delle Asl non sono un evento casuale, una calamità naturale che va al di là delle previsioni umane», sottolinea Dedoni. «La spesa è stata prodotta da dei commissari nominati dall’attuale Giunta regionale, la quale ha assegnato loro degli obiettivi di contenimento del bilancio, evidentemente ritenendoli capaci di rispettarli. L’opposizione lo va dicendo da tempo: i commissari stanno gestendo le Aziende come se fossero i feudi loro e delle aree politiche di cui sono espressione, andando ben al di là del mandato ricevuto dall’esecutivo e contribuendo così a mandare fuori controllo la spesa sanitaria».
«Ora che ne abbiamo la conferma, cosa intende fare la Giunta?», conclude il capogruppo. «Qualcuno sarà chiamato ad assumersi delle responsabilità o dovranno essere i sardi a continuare a pagare per l’incapacità di chi li governa? Oppure si lascerà che le cose continuino ad andare a catafascio fino alla fine dell’anno, per poi mettere il tutto nelle mani del manager della Asl unica, chiedendo a lui di fare il miracolo? Così facendo si rischia di mandare a monte una riforma necessaria come l’accorpamento delle Aziende, già minata dalla legge voluta dal centrosinistra che ha istituito un nuovo carrozzone anziché un organismo snello attraverso cui centralizzare gli acquisti e la gestione del personale e che ora si troverà ad ereditare una situazione finanziaria persino peggiore di quella preventivata».
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