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Red
17 dicembre 2016
Da Oristano calci all´intolleranza
Successo per l´iniziativa promossa dalla Regione Autonoma della Sardegna. «Straordinario momento di integrazione», sottolinea il capo di Gabinetto della Presidenza Filippo Spanu

ORISTANO - Favorire l’integrazione e promuovere i valori della solidarietà e del rispetto nella convinzione che, anche grazie alla pratica sportiva, si possono costruire positivi modelli di convivenza. Su queste basi, la Presidenza della Regione Autonoma della Sardegna ha organizzato, ad Oristano, in collaborazione con la Figc, la società Cagliari Calcio e l’Associazione ex rossoblù, una giornata di sport con il coinvolgimento dei centri di accoglienza dei migranti della Sardegna.
Sono intervenuti il capo di Gabinetto della Presidenza Filippo Spanu, il presidente regionale della Figc Gianni Cadoni ed il responsabile tecnico delle squadre giovanili del Cagliari Mario Beretta. La prima tappa del progetto “Diamo un calcio all’intolleranza” si è svolta nel centro federale “Sa Rodia”, dove sono scesi in campo ottanta giovani ospitati nei centri situati nella provincia di Cagliari. Sul rettangolo verde, quattro squadre, composte da atleti di diciotto diverse nazionalità, hanno disputato un mini torneo di calcio diretto da arbitri professionisti; tra il pubblico gli ex rossoblu Giuseppe Tomasini, Cesare Poli, Adriano Reginato e Giuseppe Bellini.
«Grazie al sostegno e alla collaborazione della Figc e di una rete di enti e associazioni sensibili e solidali – ha dichiarato Spanu - siamo riusciti a dare una risposta concreta al bisogno, espresso dagli stessi migranti, di confronto e dialogo con la comunità locale. Altri due eventi saranno organizzati, con le stesse finalità, nei primi mesi del 2017 nel cagliaritano e nel sassarese. E' un tassello delle politiche di inclusione attuate dalla Regione. Attraverso lo sport vogliamo offrire una speranza di futuro a giovani che hanno molto sofferto. Ai migranti proponiamo anche altre opportunità per migliorare le loro condizioni di vita. L'integrazione trova infatti una piena realizzazione con percorsi di formazione per acquisire competenze specifiche nel mondo del lavoro. I ragazzi ospitati nei centri di accoglienza possono costituire una risorsa per la Sardegna, senza trascurare i problemi che colpiscono tanti giovani sardi alla disperata ricerca di un'occupazione», ha concluso Spanu.
Vivo apprezzamento per l’iniziativa, che ha rappresentato un importante momento di aggregazione sociale, è stato espresso dai responsabili Figc e del Cagliari Calcio. Tutti gli atleti, impegnati nei campi di Sa Rodia, hanno risposto con grande entusiasmo mostrando ardore, talento e sano spirito agonistico. Alcuni di loro fanno parte stabilmente di squadre impegnate, a diversi livelli, nei campionati regionali. Per altri, da oggi, è più concreta la speranza di vivere esperienze analoghe nel mondo del pallone.
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