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Red
22 dicembre 2016
Nel 2017 apre l´Hospice di Oristano
Aprire le porte dell´Azienda ai cittadini, alle istituzioni, alle organizzazioni sindacali ed alle associazioni. E´ stato questo l´obiettivo della Giornata della Trasparenza, promossa ieri dalla Direzione Generale della Asl 5 di Oristano

ORISTANO - Aprire le porte dell'Azienda ai cittadini, alle istituzioni, alle organizzazioni sindacali ed alle associazioni. E' stato questo l'obiettivo della Giornata della Trasparenza, promossa ieri (mercoledì) dalla Direzione Generale della Asl 5 di Oristano. Un evento aperto dai saluti della commissaria straordinaria Maria Giovanna Porcu, che ha voluto fare riferimento al recente rapporto stilato dall'Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali, nell'ambito del Programma Nazionale esiti 2016 per sottolineare gli importanti risultati conseguiti dall'ospedale San Martino di Oristano, primo in Sardegna per la maggiore percentuale di interventi di frattura del femore entro due giorni, minor tasso di cesarei, tempestività nelle angioplastiche.
Ad aprire le relazioni è stato il responsabile della neonata Unità di Neuroriabilitazione dell'ospedale San Martino Andrea Montis, reparto che prende in carico pazienti con gravi cerebrolesioni acquisite. A settanta giorni dal primo ricovero, avvenuto il 13 ottobre, sono già stati presi in carico dodici pazienti, di cui cinque provenienti dalla provincia e gli altri dal resto dell'Isola. Della sanità extraospedaliera e territoriale si sono occupati Peppinetto Figus ed Antonio Delabona, direttori rispettivamente dei distretti socio-sanitari di Ales-Terralba ed Oristano, che hanno presentato le attività delle Case della Salute di Ales e Samugheo, strutture in cui operano gomito a gomito medici di famiglia, specialisti ambulatoriali, infermieri impegnati nell'ambulatorio infermieristico, ma anche assistenti sociali.
Nel senso del rafforzamento delle cure estraospedaliere va anche la nascita ambulatori infermieristici di Sorradile e Sennariolo, nati grazie alla collaborazione con le amministrazioni comunali, presentati da direttore del distretto socio-sanitario di Ghilarza-Bosa Francesco Pes. Si tratta di un modello pioniere in Sardegna mirato all'erogazione di cure di base (medicazioni, prelievi, iniezioni, rilevazioni glicemia e pressione, ma anche educazione sanitaria): prestazioni “a chilometro zero”, che evitano agli abitanti dei centri geograficamente svantaggiati scomode trasferte verso gli ospedali e permettono una gestione più appropriata delle malattie croniche. Un modello il cui valore è stato sottolineato da Pietro Arca e Giambattista Ledda, primi cittadini di Sorradile e Sennariolo, il cui contributo è stato fondamentale per la nascita delle strutture. Altra attività che ha impegnato in maniera importante l'Azienda sanitaria nell'anno in corso è stata la gestione sanitaria dei migranti: a illustrarne il funzionamento è stata la direttrice del Servizio di Igiene e sanità pubblica Maria Valentina Marras. Attualmente, sono 571 migranti ospitati nelle 16 strutture di accoglienza della provincia di Oristano, di cui 28 donne e 94 minori non accompagnati, provenienti per lo più dalla Nigeria.
Dina Ari, responsabile del servizio Informativo aziendale, ha invece presentato il softwareb “antiviolenza” (uno dei primi esempi in Italia) sviluppato con il supporto del centro antiviolenza “Donna Eleonora” di Oristano, per fornire agli operatori dei diversi enti che compongono la Rete interistituzionale (Asl, Prefettura, Procura, Tribunale, Questura, Comando Provinciale dei Carabinieri, Provincia, Comune di Oristano, Centro antiviolenza, Plus, Ufficio scolastico provinciale, Ordine degli Avvocati, Osservatorio nazionale sul diritto di famiglia) uno strumento digitale comune su cui lavorare. Il programma non solo raccoglierà dati statisticamente significativi sugli episodi di violenza nel nostro territorio, ma favorirà anche la comunicazione tra i diversi soggetti coinvolti nella loro gestione. E se da un lato la Asl ha lavorato nel sostegno alle vittime, dall'altro ha lavorato sul fronte della prevenzione: Gianfranco Pitzalis, direttore del Dipartimento di Salute mentale della Asl 5, ha presentato il Centro d'ascolto per uomini maltrattanti, che prende in carico i diversi tipi di violenza di genere: quello di Oristano è uno dei tre centri presenti in Sardegna (oltre a quelli di Cagliari e Olbia), nato un anno fa dalla collaborazione tra Azienda sanitaria e mondo del volontariato, con professionisti adeguatamente formati ed accesso mediato dalla magistratura o dagli operatori Asl.
Infine è stata la volta dei Fenicotteri, la squadra di calcio a cinque del Centro di salute mentale di Oristano, i cui giocatori sono stati selezionati per partecipare ai mondiali di Osaka la scorsa primavera, premiati dalla commissaria Porcu, che ha voluto regalare a ciascuno dei ragazzi una maglia per la squadra. Al termine delle relazioni, il sindaco di Oristano Guido Tendas ha presentato l'hospice, struttura destinata a fornire un'assistenza dignitosa e le adeguate cure ai malati terminali. Otto i posti (sei per adulti e due per pazienti pediatrici) tutti suddivisi in camere singole in una struttura ulteriormente ampliabile, costata 900mila euro più 250mila di arredi, che dovrebbe essere inaugurata a breve.
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