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Red
26 dicembre 2016
Soccorso cardiaco: consegnati i diplomi ai volontari
Consegnati ad Oristano i diplomi ai volontari abilitati all´utilizzo dei defibrillatori. È pienamente operativo il progetto “La città che ci sta a cuOre” per il pronto soccorso cardiaco in città e nelle frazioni

ORISTANO - È pienamente operativo il progetto “La città che ci sta a cuOre” per il pronto soccorso cardiaco in città e nelle frazioni. La settimana scorsa, nella Sala Giunta del Comune di Oristano, a Palazzo Campus Colonna, il sindaco Guido Tendas, il vicesindaco Giuseppina Uda ed il responsabile del 118 Corrado Casula hanno consegnato i diplomi ai quaranta volontari abilitati all’utilizzo dei defibrillatori. I volontari, che hanno ricevuto il ringraziamento delle autorità comunali, nei mesi scorsi hanno partecipato ad un corso di formazione nel corso del quale hanno appreso le tecniche di utilizzo dei defibrillatori automatici esterni sistemati dal Comune e dai alcuni privati in diversi punti della città e delle frazioni.
Il progetto è stato promosso dal Comune di Oristano e dall’Azienda Sanitaria Locale di Oristano, in collaborazione con la Centrale Operativa 118 del Sud Sardegna, per favorire il soccorso tempestivo delle vittime di arresto cardiaco. Nel corso della cerimonia, è stata presentata anche la mappatura delle postazioni dotate del defibrillatore automatico esterno, l’apparecchio in grado di riconoscere automaticamente le alterazioni dell’attività elettrica a cui il cuore potrebbe improvvisamente andare incontro e di indicare al soccorritore se la scossa salvavita sia necessaria o meno. A breve, la rete comunale di pronto soccorso cardiaco sarà integrata con una nuova postazione posizionata nel quartiere di Torangius.
La morte cardiaca improvvisa, detta anche arresto cardiaco, è la situazione in cui il cuore improvvisamente e senza preavviso si ferma e il sangue non viene più pompato nel resto del corpo. Nei paesi occidentali, l’incidenza annua di questo fenomeno è di circa un caso ogni mille abitanti. In Italia si contano circa 50mila decessi all’anno, in particolare tra i 45 ed i 65 anni. Alcune vittime di arresto cardiaco possono essere salvate, se adeguatamente e tempestivamente soccorse. Tuttavia, il riconoscimento tempestivo e la pronta attivazione delle procedure di emergenza risultano vani se non è poi possibile defibrillare al più presto il paziente. Si calcola che cinque minuti dopo l’arresto cardiaco, la percentuale di sopravvivenza grazie alla defibrillazione è del 50percento, mentre dopo altri sei minuti è praticamente dello 0percento.
Nella foto: un momento della consegna dei diplomi
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