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Red 4 marzo 2017
Festa del Martisor ad Oristano
Anche quest´anno, l´Associazione Interculturale Italia-Romania “Cuore Romeno” Onlus di Oristano ha voluto festeggiare l´antica Festa del Martisor insieme agli oristanesi


ORISTANO - Anche quest'anno, l'Associazione Interculturale Italia-Romania “Cuore Romeno” Onlus di Oristano ha voluto festeggiare l'antica Festa del Martisor insieme agli oristanesi. Giovedì mattina, un gruppo di volontari dell'associazione hanno regalato rose e cartoline alle donne oristanesi per le vie del centro storico. Martisor è il diminutivo di marzo (significa “piccolo marzo” o anche “caro marzo”), ma è anche una sorta di portafortuna che si regala a tutte le donne ed è confezionato con fili bianchi e rossi intrecciati in un cordoncino che si lega a forma di otto ed al quale si appende un ciondolo portafortuna. Le credenze popolari romene dicono che chi lo indossa al petto vicino al cuore il mese di marzo sarà “fortunato e in salute” per tutto l'anno.

Nei tempi antichi, il “martisor” era fatto semplicemente di due fili di lana, uno bianco ed uno rosso o nero, come simbolo delle due stagioni principali inverno ed estate. Le donne usavano fare questo lavoretto, che legavano al polso ed al collo dei loro figli. Inoltre, veniva legato sulle corna delle mucche o sulla porta della stalla, per proteggere la casa. Nei tempi antichi, il primo marzo era l'inizio di un anno nuovo, un momento in cui la gente aveva bisogno di proteggersi dagli spiriti maligni. Più tardi, si appese ai fili una moneta d'oro o un medaglione, con una funzione protettiva. In diversi scavi archeologici della Romania sono stati ritrovati dei martisor datati più di 6mila anni fa. Sotto forma di piccoli sassolini di torrente, verniciati di bianco e rosso, si portavano intorno al collo appesi a un filo.

Il colore rosso, quello del fuoco, del sangue e del sole, era attribuito alla vita, quindi alla donna. Invece, il colore bianco, che richiama la trasparenza dell'acqua ed il bianco delle nuvole, era specifico alla saggezza dell'uomo. Questi colori, che adesso ritroviamo nel cordoncino del martisor, esprimono il legame inseparabile dei due principi, come il continuo movimento della materia, il ciclo della natura, con tutte le sue forze vitali.

Nella foto: un momento del Martisor
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