La burocrazia non vuol far morire Giovanni Nuvoli. Sarebbe un cavillo legislativo a non far certificare le volontà dell’ex arbitro da parte di due notai contattati. E’ pronto all’intervento invece, un collegio di medici che accompagnerebbero Nuvoli verso la morte
ALGHERO - «Io, Giovanni Nuvoli, nato a Alghero il 15 dicembre 1953, residente a Alghero affetto da sclerosi laterale amiotrofica, nel pieno possesso delle mie capacità di intendere e di volere, chiedo ai dottori o a un collegio di medici di voler sospendere le terapie che attualmente mi vengono somministrate, anche se tale sospensione sarà senz'altro causa della mia morte. In particolare atteso l’esito, sicuramente infausto della malattia dalla quale sono affetto e che mi costringe immobile a letto, chiedo ai sensi degli articoli 13 e 32 della Costituzione, il distacco del ventilatore artificiale che mi mantiene in vita. Chiedo di rendere effettivo questo mio diritto di rifiutare cure e terapie a cui non intendo essere ulteriormente sottoposto. Chiedo che mi venga somministrata una sedazione volta a lenire le inutili sofferenze successive al distacco del ventilatore». Questo il testo scritto da Giovanni Nuvoli con il sintetizzatore. Un testo dove si legge tutta la disperazione di un uomo. Ma un testo sicuramente chiaro e che non lascia spazio a dubbi. Ma è un testo che i notai contattati dai familiari dell'ex rappresentante non hanno voluto arbitro ascoltare ed ufficializzare. Nei giorni scorsi è stato contattato un collegio di medici pronti ad aiutarlo a raggiungere la morte. Sembrava tutto pronto, ma ci si è messa di mezzo la fredda burocrazia. I notai contattati, hanno chiesto lumi all’Ordine nazionale, che ha dichiarato che non si può eseguire una certificazione così importante su una dichiarazione fatta tramite un sintetizzatore vocale. Praticamente, il macchinario col quale Giovanni Nuvoli si esprime, non è riconosciuto dalle leggi vigenti. I notai certificherebbero le volontà di Nuvoli, se il tribunale nominasse un interprete. Pare che si stia interessando della vicenda anche il radicale Marco Pannella, la cui presenza ad Alghero è ventilata per i prossimi giorni. Sempre più disperata Maddalena Soro, la moglie di Giovanni, che prima cerca di stare in disparte, ma poi non riesce a trattenersi. «Mi hanno sempre accusata di leggere la lavagna trasparente con le lettere a mio piacimento. Vorrei che le persone che non credono alla volontà di Giovanni venissero a vedere il suo corpo, se il suo può essere chiamato così».
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