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A.B. 13 luglio 2007
Sequestrati oltre 2.300 chilogrammi di olio “taroccato”
Parte dalla Puglia l’operazione “A macchia d’olio” della Guardia di Finanza e dell’Ispettorato Centrale per il Controllo della Qualità dei prodotti agroalimentari. Maxi sequestro di olio d’oliva in tutta Italia. Indagini anche in Sardegna


BARI - E’ in corso di esecuzione in tutta Italia, a cura di militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Bari e dell’ispettorato “Controllo Qualità” del capoluogo pugliese, in collaborazione con altri dieci reparti del Corpo e dei locali uffici Icq, il provvedimento emesso dal Gip del Tribunale di Trani, Francesco Zecchillo, finalizzato al ritiro dal mercato di oltre duemilatrecentosettantatre tonnellate di olio vergine ed extra vergine di oliva, proveniente da miscele fra oli nazionali ed esteri (Spagna, Grecia e Tunisia), al quale, l’azienda olearia “Basile snc” di Andria ha, illecitamente, attribuito l’origine italiana ed in alcuni casi falsamente dichiarato biologico. L’operazione, denominata “A macchia d’olio” e condotta sotto la direzione del Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Trani, Michele Ruggiero, vede coinvolte oltre venti aziende olearie di Puglia, Molise, Campania, Lazio, Umbria, Toscana, Lombardia e Sardegna ed impegnati oltre cento uomini tra militari della Guardia di Finanza e funzionari appartenenti all’Ispettorato Centrale per il Controllo della Qualità dei prodotti agro-alimentari del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. Al momento sono stati sequestrati seicentomila chilogrammi di olio falsamente denominato d’origine italiana o miscelato con oli diversi, da sommarsi ad un milioneseicentosessantaquattromilaottocento chilogrammi già sequestrati il mese scorso nei confronti della predetta azienda olearia. L’indagine prosegue, sulla base dei documenti acquisiti nel corso di controlli incrociati presso gli imbottigliatori, al fine di completare il ritiro dal mercato di tutto l’olio falsamente etichettato d’origine “100percento italiano”. L’attività si inserisce nel contesto di un più ampio programma di controllo straordinario disposto dal Ministero delle Politiche Agricole, finalizzato a verificare, attraverso riscontri fisici e contabili, la tracciabilità degli oli di oliva a difesa del “made in Italy”.
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