Attualmente, in Città, insistono oltre 100 ettari di aree libere che il PRG ha destinato per verde, parcheggi e servizi di quartiere ma che ancora non possono entrare nella fruibilità dei cittadini fin quando non verrà approvato il cosiddetto piano dei servizi
Questo strumento urbanistico rappresenterebbe l’atto di chiusura definitiva dell’importante capitolo aperto col Piano Regolatore Generale che, seppure datato di circa 30 anni, mantiene ancora tutta la sua validità ed attualità particolarmente per le zone del territorio di significativo pregio ambientale poste a nord e a sud della Città.
Il Piano dei Servizi è, già dal 2001 depositato agli atti, pronto ad essere portato in Consiglio Comunale per la relativa adozione; ma lo scioglimento anticipato e le successive vicissitudini politiche a tutti note, ne hanno fino ad oggi rinviato il provvedimento. Il Piano consentirebbe, ai proprietari delle aree di servizi, di edificare secondo gli indici medi di zona per qualunque destinazione urbanistica fuorché quella abitativa. Ciò in cambio della cessione gratuita al Comune di circa il 50% della superficie (che verrebbe utilizzata per verde, parcheggi ed altri servizi). Nella quota di superficie che rimarrà ai proprietari, potranno essere realizzati –ad opera degli stessi- Alberghi, Attività Commerciali, Banche, Centri di Assistenza Sanitaria, Centri per l’Infanzia e per gli Anziani come altre attività di Pubblica Utilità, ecc. . Ciò significa che, attraverso la ripartizione di ruoli e incombenze tra Comune e privati, le aree in questione saranno rese al 100% (50% da parte dei proprietari e 50% da parte del Comune) totalmente a disposizione dei cittadini. I vantaggi sarebbero plurimi:
• Ai privati non verrebbe negata la possibilità di investire sulle loro aree;
• Il Comune potrà, per la sua quota, attrezzare le nuove aree ad utilità dei cittadini senza dover affrontare i costi di acquisizione;
• Gli investimenti in attività economiche da parte dei privati, determineranno l’effetto di una distribuzione di ricchezza continuativa poiché costituiranno fonte aggiuntiva di occupazione duratura in Città.
Ma se sono tanti i vantaggi, chi mai potrebbe essere contrario ad un tale utile Piano dei Servizi?
E’ una domanda che bisognerebbe “girare” ad alcuni costruttori e ad alcuni proprietari terrieri che, sperando nella generosità degli Amministratori Comunali di turno, aspirano –attraverso la elaborazione del PUC- a rendere totalmente edificabili le loro aree ottenendo così maggiori benefici. Ciò significherebbe, però, favorire l’interesse particolare contro quello generale; infatti, non approvare oggi il Piano dei Servizi sarebbe una sventura per la Città, perché comporterebbe il rischio –con l’adozione del PUC- di un cambiamento di destinazione d’uso delle aree in questione per essere edificate da acquirenti dell’ultima ora.
Non deve fare mistero a nessuno se questo argomento del Piano dei Servizi, è stato una delle cause occulte dell´ultimo scioglimento del Consiglio Comunale.
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