CAGLIARI - «La ricerca di sensazionalismo ha fatto fare oggi qualche titolo che contiene un macroscopico errore di valutazione della sentenza del TAR e delle sue conseguenze sulla validità del Piano Paesaggistico Regionale. Innanzitutto il Piano Paesaggistico esce da questa prima fase di contestazioni e ricorsi – fra cui quello della Confindustria e di alcuni comuni – con un riconoscimento di piena legittimità del suo impianto, della sua struttura, della coerenza con la disciplina nazionale e quindi con il riconoscimento della sua piena validità». Così il Presidente della Regione Sardegna, Renato Soru, dopo la sentenza del TAR che ha dichiarato illegittima l’intesa Comuni-Regione relativamente alla verifica delle lottizzazioni fatte salve nella fascia costiera, per i comuni con PUC approvato, e fuori dalla fascia costiera, per i comuni senza PUC. Non potranno, infatti, essere fatte salve le lottizzazioni che non hanno i requisiti fissati dal PPR. «Potranno esserci singoli aspetti anche marginali che possono essere meglio precisati, cosa che potrà essere fatta in sede di discussione del PPR per la parte che riguarda gli ambiti interni, e l’attività dei giudici ci è utile anche per giungere a questo ulteriore livello di definizione. –ha dichiarato Soru- ma anche in questo caso specifico la sentenza del TAR non solo non apre varchi, anzi ribadisce maggiori vincoli e maggiore severità». L’istituto dell’intesa, che è un istituto transitorio che regola l’attività edilizia e la permette a certe condizioni sino all’approvazione del PUC, resta dunque pienamente valido in gran parte delle circostanze previste dalle norme tecniche. «Viene considerato illegittimo perché inutile, per verificare le lottizzazioni che sono fatte salve nella fascia costiera per i comuni che avevano il PUC approvato e per i comuni senza PUC fuori dalla fascia costiera –spiega Soru- questa illegittimità ha come conseguenza non che possano essere fatte salve delle lottizzazioni che non hanno i requisiti fissati dal Piano Paesaggistico, ma che è sufficiente che sia il Comune a verificare autonomamente la sussistenza di questi requisiti». Sarà comunque la Regione, anche quando le lottizzazioni fatte salve sono certificate dai comuni e non attraverso l’intesa, che dovrà dare il nulla osta paesaggistico. La conseguenza della sentenza del TAR è dunque una maggiore severità per Renato Soru, perché viene eliminata anche solo l’ipotesi che attraverso l’intesa si potessero approvare lottizzazioni prive dei requisiti richiesti per essere fatte salve. Comune e Regione verificano separatamente queste lottizzazioni: il Comune valutandone la rispondenza ai requisiti, la Regione successivamente, verificando la possibilità di concedere o no il nulla osta.
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