Carlo Sechi, Giovanni Oliva, Claudio Montalto intervengono in merito alla vicenda dell’area della scuola del Sacro Cuore
Al fine di offrire un’informazione completa sugli sviluppi della vicenda recentemente riferiti dal quotidiano La Nuova Sardegna ci preme precisare quanto segue:
La Corte di Cassazione non ha sentenziato la legittimità della concessione edilizia relativa all’intervento in oggetto, come sembrerebbe trasparire dai titoli e dal contenuto nell’articolo apparso domenica 29.02.04.
La Corte di Cassazione, ha semplicemente rigettato, con argomentazioni essenzialmente tecnico-giuridiche, le motivazioni in base alle quali la Procura della Repubblica di Sassari faceva ricorso contro la sentenza del Tribunale del Riesame che aveva dissequestrato il cantiere.
In verità quella della Corte di Cassazione è una sentenza che risale al giugno scorso e niente ha cambiato relativamente all’ipotesi del reato di concorso in abuso d’ufficio e violazioni edilizie, su cui sta procedendo la magistratura sassarese, reato in merito al quale dovrà esprimersi a breve il Tribunale di Sassari.
Anzi nel suo impianto la sentenza della Cassazione contiene dei passaggi assai significativi riguardo al reato di abuso ipotizzato, là dove esclude chiaramente che la concessione illegittima possa essere stata sanata dal suo successivo annullamento parziale. La Corte di Cassazione infatti nega decisamente “la forza estintiva del reato all’attività di autotutela realizzata dall’amministrazione dopo la consumazione del reato stesso; un comportamento che semmai, comproverebbe la consapevolezza dell’abuso da parte degli imputati.” Questo si legge nella sentenza; questo semmai è il parere della Corte di Cassazione, in merito alla legittimità o meno della concessione edilizia. In parole semplici: se la concessione era illegittima, come è stato ammesso dall’Amministrazione in sede di autotutela, un suo annullamento parziale non è sufficiente a estinguere il reato. La concessione edilizia è certamente figlia di un abuso, quindi tuttora illegittima.
In verità i legali degli indagati, durante una recente udienza in Tribunale, hanno riesumato proprio questa sentenza della Cassazione cercando di usarla per bloccare l’acquisizione di ulteriori prove attraverso l’incidente probatorio chiesto dal Pubblico Ministero, senza ottenere il risultato sperato.
Il Giudice del Tribunale di Sassari ha invece disposto che abbia luogo l’incidente probatorio ed ha pertanto nominato un perito che ha tempo novanta giorni per depositare i risultati delle sue verifiche tecniche.
Il Giudice del Tribunale di Sassari ha altresì riconosciuto il nostro diritto in qualità di denuncianti a partecipare al dibattimento come parte interessata. Per gli indagati non si tratta certo di una vittoria. Attraverso i loro legali infatti chiedevano la nostra completa esclusione dal dibattimento.
Parteciperemo con particolare attenzione a tutte le fasi peritali e saremo presenti al dibattimento con una nostra dettagliata memoria. Attendiamo con serenità gli ulteriori sviluppi e il responso dei giudici, non siamo mossi da nessuna intenzione persecutoria ma sulla vicenda chiediamo giustizia e chiarezza nell’interesse generale.
Sappiamo che nei prossimi giorni i Consiglieri comunali di Alghero dovranno affrontare la questione e saranno chiamati a deliberare in merito alla richiesta della SO.FIN.GI di una variante al Piano Particolareggiato del Centro Storico per ottenere un aumento di volumetrie; vorremmo che in questa occasione tutti quanti condividessero il nostro punto di vista.
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