L’assessora ai Servizi Sociali Maria Grazia Salaris ha convocato un vertice per il 9 febbraio. Un incontro incompleto secondo l´Opposizione cittadina che fa un appello ad un maggiore coinvolgimento delle parti politiche e sociali
ALGHERO - Ad Alghero l'attenzione politica si sposta sul tema dell'emergenza rom, dopo i recenti fatti di cronaca e l'
incendio di un camper dove viveva una famiglia. L’assessora ai Servizi Sociali Maria Grazia Salaris ha convocato un vertice per il 9 febbraio «ma solo con il Comando dei Carabinieri di Alghero il Commissario di Polizia, la Diocesi di Alghero, l’ufficio di Piano Plus, Il comitato di Quartiere di Sa Segada e quello di Fertilia – Arenosu».
Un incontro incompleto secondo l'Opposizione cittadina con Mario Bruno in testa, l'ex sindaco che aveva guidato lo smantellamento del campo rom e la destinazione degli occupanti in case poplari. «Si tratta così il progetto d’inclusione sociale delle famiglie Rom come fosse solo un problema di ordine pubblico o al massimo di buon cuore. Non riguarderebbe l’intera comunità cittadina, secondo l’amministrazione Conoci, ma solo quelle borgate dove si è manifestata qualche problematica. Per questo probabilmente l’assessora convoca Fertilia e Sa Segada e non gli altri comitati di quartiere» scrivono in una nota lo stesso Bruno con Raimondo Cacciotto, Valdo Di Nolfo, Gabriella Esposito, Ornella Piras, Mimmo Pirisi e Pietro Sartore.
«Non chiama a supporto Asce Rom che pure era stata determinante sette anni fa nell’accompagnare il progetto e mediare tra i proprietari di case e le famiglie Rom. Non chiama le forze politiche che hanno sollevato il problema in Consiglio Comunale e proposto l’istituzione del tavolo di confronto fra tutti gli attori. Non chiama la Regione che deve e può ancora sostenere il progetto e destinare gli alloggi sia per le centinaia di famiglie algheresi senza casa, attraverso Area, agenzia regionale per l’emergenza abitativa, sia per le famiglie rom. Non convoca chi, il 29 gennaio del 2015, ha smantellato un campo che per 30 anni è stato vergognosamente tollerato all’Arenosu, provando a dare futuro a giovani e bambini, con coraggio, affrontando di petto un problema che tutti hanno evitato» incalzano Bruno e compagni.
Dal Centro-sinistra le critiche all'Amministrazione comunale «per un progetto in questi anni smantellato. Si è distrutto pezzo per pezzo ciò che faticosamente si è andato costruendo, in primis il senso di cittadinanza, di dignità e di appartenenza, dichiarando chiuso un progetto delicato e lasciando di fatto molte famiglie per strada. Altre nonostante tutto hanno resistito e sono perfettamente integrate, anche grazie alla solidarietà della città». Ma anche la richiesta di un coinvolgimento a tutte le forze politiche e sociali: «Un passo indietro la comunità algherese non può più permetterselo e insieme dobbiamo evitarlo. L’assessora Salaris coinvolga tutti, se davvero ha a cuore il problema. Non faremo mancare il nostro contributo».
Nella foto: l'ex sindaco Mario Bruno al campo rom dell'Arenosu
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