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Oristano NewsnotiziealgheroSaluteSanitàVukic punge: decenni di presa per il culo sulla sanità
Marco Vuchic 16 ottobre 2023
Vukic punge: decenni di presa per il culo sulla sanità
Satira, ma non troppo. L´algherese medio ha raggiunto la consapevolezza di non contare un cazzo ed incomincia ad accettare lo status quo di vittima predestinata


Mi pare inutile sottolineare che la più grande presa per il culo degli ultimi 20 anni nei confronti degli algheresi non può che essere quella sulla sanità. Solo lo scorso anno, per intenderci, sono stati strombazzati ai quattro venti investimenti da decine di milioni di euro, per ammodernamenti tecnologici, telemedicina, case di comunità, chiamando in causa addirittura la robotica come massima innovazione applicata alle tecnologie ortopediche. Non si contano più i deliranti comunicati e le interviste del nostro “PresdelConsReg”, Michele Prezzemolino Pais che, nella foga di esaltare il rilancio dell'Ospedale Marino, deve avere lanciato così forte che l'intero pacchetto di magie è andato perduto tra gli intricati radicamenti dei secolari ginepri di Maria Pia. Nel frattempo si sono moltiplicati i convegni, le assemblee pubbliche ed i consigli comunali aperti, veri e propri after hours, dove i politici con tanta voglia di parlare si alternano al microfono al posto dei Dj.

Fra le tante iniziative popolari di protesta, l'ultima si è svolta lo scorso sabato 14 ottobre; una mesta sfilata di politici locali e non, pochi cittadini, qualche fotografo, due telecamere. Il resto della popolazione ha preferito latitare (mi ci metto anch'io) per motivi dai più svariati aspetti antropologici; uno su tutti: la rassegnazione. L'algherese medio, così come gran parte delle genti italiche, ha raggiunto la consapevolezza di non contare un cazzo e, tra fatalismo e passività, incomincia ad accettare lo status quo di vittima predestinata, in attesa, anzi.. in liste d'attesa che si perdono in futuri approssimativi. Le visite specialistiche, quelle a pagamento dai privati, sono meta di lunghi pellegrinaggi ed i viaggiatori giungono agli “ambulatori-santuari” dopo mesi di esperimenti falliti nel tentativo di accedere al servizio sanitario nazionale.

Ma ora, con l'avvicinarsi delle elezioni regionali prima e delle amministrative poi, come per incanto tutto cambierà per il meglio. Basterà donare il proprio voto a chi promette la riforma più fantasiosa, il cambiamento epocale, la soluzione a tutti i problemi di assistenza sanitaria. Volete l'ospedale nuovo? Due ve ne facciamo, uno più bello dell'altro. Poco conta se dal documento della Fondazione Gimbe risulta che la sanità sarda sia una delle peggiori in tutta Italia; prometteranno miracoli, assunzioni di medici ed infermieri, riaperture di reparti murati da tempo e la sconfitta definitiva del cancro.

In questo circo elettorale, dove chi la spara più grossa attira più voti, noi cittadini, noi elettori con il numero del Cup Sardegna tatuato sul braccio, cosa possiamo fare? Lo spazio di manovra è minimo, quasi inesistente, se non per un trascurabile particolare: i mostri asserragliati al vertice, per sopravvivere, dipendono dalle nostre scelte, dai nostri singoli voti. Ergo, se di lotta per la sopravvivenza stiamo parlando, allora è il momento di compiere scelte consapevoli. Usate questa “minchia” di motore di ricerca e scovate tutte le promesse non mantenute dal vostro politico di riferimento. Scandagliate nel web alla ricerca degli articoli in cui questo o quel partito assicuravano lotte mai avvenute, provate a ricordare gli impegni firmati col sangue che sono diventati barzellette neanche troppo divertenti. Tirate le dovute conclusioni e scegliete secondo coscienza. Ah, poi, se vi resta del tempo... pagate pure le tasse, perchè una buona sanità ha un costo. Liberarsi degli incapaci non basta se non ci sono le forze economiche per attuare un'assistenza garantita a tutti indistintamente.

*Siete invitati a scrivere le vostre opinioni personali, bestemmie, maledizioni e malocchi al seguente indirizzo email: vukicseiun@gmail.com
I messaggi più cattivi e fantasiosi verranno, prima o poi, pubblicati su queste pagine (fin che dura).
Commenti
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