Pino Giorico accende i riflettori sull´agro. La legge urbanistica non può ostacolare lo sviluppo dell’economia di Alghero. L’edilizia rurale deve favorire il ripopolamento delle campagne e le attività produttive
CAGLIARI - La legge urbanistica (in discussione presso la Commissione consiliare competente) non può ostacolare lo sviluppo dell’economia di Alghero. Le attività agricole, in particolare, non possono essere penalizzate dai vincoli che non consentono, attraverso un equilibrato sviluppo edilizio, il ripopolamento delle campagne e il rilancio delle attività produttive. Lo ha detto l’on. Pino Giorico, intervenendo nella discussione. «Se questa è una legge di principi – ha sottolineato – tale resti. Ma se si introducono, per alcune questioni (vedi la normativa dei sottotetti), norme di dettaglio, allora è bene che si inseriscano anche le regole che governeranno le zone agricole, il cui divieto edificatori introdotto dal Piano paesaggistico è fonTe di grande malumore da parte di vaste fasce della popolazione, soprattutto quelle meno abbienti». Non solo gli imprenditori agricoli, ma anche chI intende investire nella campagna devono essere messi in condizione di farlo. In particolare – ha sostenuto Giorico – i pensionati che intendono tutelare in questo modo i propri risparmi o la liquidazione. «Meglio trascorrere la vita in campagna – ha detto – che in una panchina di Porta Terra». Ma vanno anche incoraggiati i giovani, per i quali si è aperta di nuovo la strada dell’emigrazione. «Alghero perde cervelli e braccia», ha detto l’esponente politico algherese, sottolineando la difficoltà del momento e la mancanza di prospettive. Per questo motivo il rilancio dell’imprenditoria agricola sembra una strada obbligata; ma – ha aggiunto – un’imprenditoria che abbia garanzie di sviluppo (in un recente passato alcuni finanziamenti sono stati bloccati dai vincoli del ppr) deve godere di condizioni urbanistiche certe (meglio se contenute in legge piuttosto che affidate a direttive), un’assistenza tecnica e finanziaria adeguata. Quanto ai vincoli della fascia costiera, non si può andare oltre il limite dei due chilometri, che, tuttavia, non può essere tassativo né configgere con iniziative in grado di svilupparsi all’interno della fascia, fatte salve le norme di carattere ambientale.
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