Si è parlato di nuovi progetti per il rafforzamento e la valorizzazione delle colonie penali all´aperto dell´Isola
MAMONE - La presidente della Regione Alessandra Todde ha visitato la Casa di reclusione all'aperto di Mamone, accompagnata dal direttore Vincenzo Lamonaca e dal provveditore regionale dell'Amministrazione penitenziaria, Domenico Arena. Si è parlato di nuovi progetti per il rafforzamento e la valorizzazione delle colonie penali all'aperto dell'Isola. La governatrice ha ricordato che la visita arriva all'indomani dell'assemblea pubblica di Uta, dedicata al tema dell'annunciato trasferimento dei detenuti in regime di 41-bis.
«Proprio dopo il confronto di ieri con cittadini, amministratori e operatori a Uta - ha detto - era importante essere qui. Sono due piani diversi: da una parte l'emergenza nazionale del 41-bis, dall'altra un modello virtuoso come quello delle colonie penali, che offre reinserimento, lavoro e sviluppo territoriale». Durante il suo intervento, la presidente Todde ha sottolineato il valore sociale e formativo della colonia di Mamone: «Finché non si vedono le cose con i propri occhi è difficile comprenderne la complessità. Qui i detenuti imparano un mestiere, acquisiscono competenze e possono uscire con una professionalità che restituisce dignità e futuro. È il percorso costituzionalmente corretto dell'esecuzione penale».
«Con la Regione abbiamo avviato un dialogo molto fitto sui modelli dell'esecuzione penale - ha detto il provveditore Arena -. Mamone e le altre colonie penali dell'isola rappresentano una peculiarità a livello nazionale. Sono luoghi dove si riesce a fare ciò che la Costituzione dice, cioè un percorso penale che sia orientato a un effettivo reinserimento delle persone nella società». Il direttore Lamonaca ha sottolineato l'importanza «di contribuire a far sì che questo posto non solo resti aperto, ma soprattutto che possa diventare un modello. L'obiettivo è di avere sempre un'esecuzione penale interna orientata ai principi costituzionali: il nostro obiettivo deve essere quello di credere nel lavoro che facciamo, che è quello, appunto, di restituire al contesto sociale persone che poi, magari, possono anche restare sul territorio».
Nella foto: la presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde
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