Due uomini di 45 e 48 anni, originari di Budoni e Siniscola sono stati tratti in salvo dalla Guardia Costiera di Alghero
ALGHERO - Erano circa le tre del pomeriggio di ieri quando la sala operativa della Guardia Costiera di Alghero captava il “mayday” lanciato a più di quaranta chilometri al largo di Alghero. Il segnale di richiesta di aiuto veniva da un'imbarcazione in seria difficoltà che aveva giusto il tempo di fornire un'approssimativa posizione.
A raccogliere l'sos la motovedetta CP871 al comando del Maresciallo Giuseppe Vinci, mentre nella sala operativa gli uomini della Guardia Costiera mettevano sulla carta nautica le poche informazioni fornite dai passeggeri dell'unità in pericolo.
La motovedetta, giunta a più di venti miglia dal porto, con l'ausilio della tecnologia degli strumenti di bordo, è riuscita ad individuare la barca. La situazione si è dimostrata subito complessa: Acqua a bordo, motori non funzionanti, gasolio finito ed i due uomini a bordo visibilmente sotto choc.
Fortunatamente a poche miglia incrociava un peschereccio spagnolo dal quale gli uomini della Guardia Costiera hanno prelevato alcuni litri di carburante e il sergente Fausto Pizzorno, motorista della motovedetta di soccorso, ha provveduto a riavviare i motori.
A lento moto quindi, la barca ha fatto rotta verso Alghero scortata dalla CP 871, ma dopo poche miglia il motore andava di nuovo in panne ed è stato neccessario rimorchiare l'imbarcazione. Alle 8 di sera giunti nella baia di Porto Conte, è stata riscontrata un'importante via d'acqua che rendeva necessario l'immediato alaggio dell'unità.
I due uomini di 45 e 48 anni, originari di Budoni e Siniscola, partiti il giorno prima dalle Baleari, sono stati accompagnati in Capitaneria e successivamente all'ospedale in quanto molto provati e con i sintomi di chi è rimasto sotto il sole cocente per parecchie ore.
Nella foto la barca tratta in salvo e il Il tenente di vascello Emilio Del Santo, comandante della Capitaneria di Porto di Alghero
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