L’impatto della crisi sui negozi algheresi non si è fatto attendere. I negozianti cittadini, intanto, resistono e attendono la stagione estiva per valutare la situazione e diffondere dati più precisi
ALGHERO - L’impatto della crisi sui negozi algheresi non si è fatto attendere. I commercianti in città registrano un calo significativo nelle vendite sia da parte della clientela locale, sia da parte dei turisti. Il crollo del traffico aereo durante i mesi invernali, la perdita di posti di lavoro nell’edilizia e nel settori della ristorazione e ricettivo hanno influenzato negativamente gli incassi delle attività. Oltre il turismo che è il motore dell’economia algherese, a preoccupare le organizzazioni di categoria è la grave crisi del Nord Sardegna.
«E’ chiaro che laddove le risorse finanziarie di una famiglia si riducono, il risparmio avviene nel “superfluo”: abbigliamento, calzature, arredamento ecc. - commenta Massimo Cadeddu, presidente della Confcommercio Alghero - Il declino del polo chimico significherà la perdita del posto di lavoro per oltre 3mila persone con ricadute economiche sul territorio devastanti».
L’annunciata chiusura dei collegamenti navali da Porto Torres e Olbia verso Genova per la quale si sta mobilitando il Governo per cercare di scongiurarne la fine, avrebbe conseguente negative sia per il traffico di persone, sia per quello delle merci. I negozianti cittadini, intanto, resistono e attendono la stagione estiva per valutare la situazione e diffondere dati più precisi. Se le previsioni degli agenti di viaggio saranno confermate, le presenze registranno un 30% in meno rispetto all’anno passato. E se il sole e il mare non basteranno più, bisognerà inventarsi qualcos’altro per non far chiudere definitivamente la saracinesca a numerose attività in città.
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