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S.A. 4 settembre 2009
Seminario jazz di Fresu: il saggio finale
Un lungo e festoso happening articolato in tante situazioni diverse con i suoi protagonisti principali: tutti gli allievi dei corsi, divisi in sei diversi gruppi di musica d´insieme e poi in varie formazioni


NUORO - «Un percorso fra i luoghi e le parole di Antonio Gramsci». Così Paolo Fresu presenta il saggio finale che domani - sabato 5 - chiude a Ghilarza (OR) la ventunesima edizione del Seminario Jazz di Nuoro. Un appuntamento consueto, ma che stavolta supera i confini della provincia nuorese per andare in scena nel paese in cui il grande intellettuale e politico sardo visse gli anni della sua infanzia.

Non cambiano invece il format dell'evento, un lungo e festoso happening articolato in tante situazioni diverse con i suoi protagonisti principali: tutti gli allievi dei corsi, divisi in sei diversi gruppi di musica d'insieme e poi in varie formazioni, diretti e qua e là anche affiancati coi loro strumenti dagli stessi musicisti-docenti con cui hanno condiviso le undici, intense giornate nuoresi di studio della teoria e della pratica jazzistiche: Tino Tracanna (che ha curato il corso di sassofono), Maria Pia De Vito e Elisabetta Antonini (canto jazz), Attilio Zanchi (basso e contrabbasso), Tomaso Lama (chitarra), Ettore Fioravanti (batteria), Bruno Tommaso (armonia), Riccardo Parrucci (flauto e tecnica Alexander), Corrado Guarino (musica d'insieme) e Giovanni Agostino Frassetto (tecnica dell'improvvisazione), oltre allo stesso Paolo Fresu (per la classe di tromba e flicorno).

Non ci sarà invece la prevista partecipazione di Lella Costa: la recente e prematura scomparsa di Teresa Strada - presidentessa e cofondatrice (insieme al marito e chirurgo Gino Strada) di Emergency - di cui l'attrice era amica, la trattiene infatti a Milano per i funerali che si svolgeranno proprio domani pomeriggio (sabato). Domani a Ghilarza la sostituisce dunque Sante Maurizi, attore, regista, e co-fondatore della compagnia teatrale La Botte e il Cilindro di Sassari.

Il saggio comincia alle 19 per andare avanti oltre tre ore, e si annuncia diviso in due parti: la prima prevede un percorso dalla casa di Gramsci alla Torre Aragonese, costellato di vari momenti musicali intercalati da letture de "L'albero del riccio", il libro di storie che Gramsci scrisse per i figli durante la sua reclusione, e altre pagine tratte dalle sue "Lettere dal carcere". La seconda parte, intorno alla Torre Aragonese, conta invece dieci diversi momenti concertistici con altrettanti organici chiamati ad alternarsi su vari palchi. Filo rosso e leitmotiv del saggio, due composizioni scritte ad hoc da Bruno Tommaso, “Gramscianamente” e – a quattro mani con Tommaso Guarino - “Gramsci Blues”.

Con oltre cento musicisti coinvolti, l’ultimo atto del Seminario Jazz di Nuoro promette di essere ancora una volta un evento festoso e coinvolgente, reso possibile grazie anche alla collaborazione del Comune di Ghilarza, dell'Associazione Casa Museo di Antonio Gramsci e dell'Unione italiana Ciechi di Oristano. Ad aggiungere colore alla serata, un motoraduno del Vespa Club di Nuoro con una sessantina di esemplari del famoso ciclomotore.

Prima del saggio, nel pomeriggio a Nuoro, alla Scuola Civica di Musica (ore 15), i docenti del Seminario avranno intanto conferito le varie borse di studio che ogni anno premiano i migliori allievi di ogni classe con l'iscrizione gratuita alla prossima edizione del Seminario di Nuoro. Confermate anche le borse di studio per i corsi di Siena Jazz e per la formazione del gruppo che, come sempre, avrà l'opportunità di esibirsi al prossimo festival Time in Jazz di Berchidda e nella rassegna di concerti che accompagnerà l'edizione numero ventidue del Seminario.

Mentre cala dunque il sipario sui corsi nuoresi, la rassegna di concerti che ha accompagnato le attività didattiche ha ancora una pagina da sfogliare. Domenica (6 settembre), a Posada doppio appuntamento nella Casa delle Dame: si comincia alle 21 con una selezione dei migliori allievi di questa ventunesima edizione del Seminario Nuoro Jazz.

Chiude il progetto “Alec Wilder Songbook”, una rivisitazione della musica dell'eclettico compositore che fu contemporaneo di George Gershwin e Cole Porter. Protagonista un ensemble “made in Sardinia” che riunisce volti noti della scena jazzistica isolana: Rossella Faa (voce), Massimo Carboni (sax), Giovanni Sanna Passino (tromba), Alessandro Di Liberto (piano), Salvatore Maltana (contrabbasso) e Luca Piana (batteria).

Nella foto: un'esibizione di Paolo Fresu
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