Possiamo serenamente affermare che Soru ha fatto bene a riproporre un problema che da diverso tempo era caduto nel dimenticatoio. Ma la vacuità del provvedimento fa pensare che Soru abbia voluto dare ad ogni costo un segnale dimostrativo del "mantenimento della parola data”
Il dibattito politico del dopo-elezioni è fortemente caratterizzato dalle polemiche sorte con l´adozione del cosiddetto "Decreto Salva-Coste".
L’ex Sindaco di Alghero si chiede se Renato Soru abbia fatto bene o male ad emanare l’ormai famoso decreto.
«Possiamo serenamente affermare che Soru ha fatto bene a riproporre un problema che da diverso tempo era caduto nel dimenticatoio e la cui non risoluzione avrebbe potuto comportare un irreparabile pregiudizio agli assetti urbanistici generali della nostra Isola; ma Soru doveva riproporlo anche perché ne aveva fatto un "cavallo di battaglia" in campagna elettorale e non poteva deludere i suoi stessi sostenitori che, a vario titolo, gli chiedevano di dare dei segnali concreti in materia di tutela dell´Ambiente» afferma, in una nota stampa, l’ex Sindaco di Alghero Tonino Baldino.
«Forse si può proprio azzardare di affermare che il Presidente, con la emanazione di questo Decreto, abbia voluto dare ad ogni costo un segnale dimostrativo del "mantenimento della parola data" in campagna elettorale; lo fa pensare la vacuità del provvedimento: non è sufficientemente meditato, non è adeguatamente articolato, è sommariamente impostato quasi a far pensare che sia stato scritto di proprio pugno o che non abbia voluto ascoltare i suggerimenti dei tecnici regionali» spiega Baldino e aggiunge che nel provvedimento, infatti, risulterebbe che "sono sospese, per un periodo di tre mesi tutte le trasformazioni di destinazione d´uso e l´edificazione sulle aree, pubbliche o private, ricadenti nelle zone urbanistiche extraurbane C,D,E,F,G e H in una fascia di profondità di 2000 metri" dalla costa.
«Pazienza per le zone turistiche –prosegue Tonino Baldino- ma che debbano esserci drastiche limitazioni edificatorie nelle zone C (di espansione residenziale urbana) e D (artigianale-commerciale-industriale) anche per le opere pubbliche (strade, linee elettriche ecc..), c´è da rimanere un po´ sconcertati. Chi pagherebbe i danni economici di opere, oggetto di gara pubblica, che dovessero essere sospese in applicazione del Decreto?
Forse sarebbe stato utile spendere ancora qualche settimana e "sfornare" così un testo più completo, più realistico, casomai ispirato ai vecchi Pianti Territoriali Paesistici che già godevano di un´alta percentuale di accettabilità e rappresentavano un buon livello di garanzie.
Va anche considerato –continua Baldino- che l´urgenza non si imponeva in maniera così pressante perché, pur in mancanza dei Piani Territoriali Paesistici, vige comunque la Legge "Galasso" (L. 431/85) di tutela paesistico-ambientale la quale preserva ben 10 categorie di aree topografiche: a) le rive e le coste del mare per una fascia di 300 metri dalla battigia, comprese le scogliere rialzate; b) le rive dei laghi; c) i fiumi, i torrenti ed i corsi d´acqua pubblici e le relative rive per una fascia di 150 metri ciascuna (a destra e a sinistra); d) le montagne per la parte eccedente i 1.600 metri sul livello del mare per la catena alpina e 1.200 metri per la catena appenninica e per le isole; e) i ghiacciai ed i circhi glaciali; f) i parchi e le riserve naturali; g) i territori coperti da foreste e da boschi, ancorché percorsi o danneggiati da incendio; h) le zone umide principali; i) i vulcani; j) le zone di interesse archeologico.
La Legge Urbanistica Regionale (n. 45/89) –conclude l’ex Sindaco di Alghero- che per prima in Italia ha interpretato la "Galasso" e che si pone alla base dei Piani Territoriali Paesistici, contiene, nonostante il suo carattere di indirizzo generale, delle importanti sfumature che testimoniano il senso realistico e la applicabilità della sua elaborazione. Ad es. si fa carico di tutelare le attività alberghiere le quali dovessero sorgere nella fascia tra i 150 metri e 500 metri dal mare facendo quindi una lucida distinzione tra alberghi ed altre forme di turismo costiero. Nel "Decreto Salva-Coste" questa norma non è rispettata. Evidentemente siamo alla vigilia di radicali cambiamenti della stessa Legge 45/89 e non dovremo sorprenderci se nei prossimi mesi assisteremo a forti contrasti tra Soru ed importanti componenti della sua stessa Coalizione».
Nella foto: Tonino Baldino
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