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red 4 ottobre 2004
Mercatino, Lelle Caria in “Operazione Passeggiata 2”
Il dirigente di Arcobaleno di Stella Nascente interviene riguardo al mercatino degli ambulanti, facendo un riassunto del tutto, con integrazioni più in linea con i tempi e trattando gli avvenimenti nel frattempo succeduti


Lelle Caria, dirigente di Arcobaleno di Stella Nascente, intende, attraverso un comunicato stampa, chiarire ed approfondire cose ed aspetti riguardanti il mercatino degli ambulanti, denominando l’intervento “Operazione passeggiata 2, la vendetta”, parafrasando scherzosamente la saga dei Rambo, di cinematografica memoria. Operazione 2 perché con questo nuovo intrevento si intende fare un riassunto del tutto, con integrazioni più in linea con i tempi e gli avvenimenti nel frattempo succeduti.
«Si era diviso l´argomento -afferma Caria- in due fondamentali ordini di idee:
il primo per cercare di capire perché fosse stato detto no al mercatino alla passeggiata, e quindi si ai "giardini". Il secondo perché sì alla passeggiata o, in alternativa, sì a tutte e due le soluzioni, quale alternativa davvero nuova.
A favore del Sì -continua il dirigente di Arcobaleno di Stella Nascente- consideriamo il fatto che, pur nella sua connotazione caotica, le bancarelle erano ormai parte integrante e rivitalizzante della passeggiata, per cui necessitava di riordino generale, messa in opera di servizi, quali luce, acqua, bagni, etc; perimetrazione degli stalli, loro eventuale numerazione, nonché protrazione egli stessi oltre il "Caval marj" per, appunto, rivitalizzare una zona che, dopo l´abbattimento da parte dei soliti sconsiderati dei pali della illuminazione e di molte panchine in pietra, è stata vergognosamente abbandonata a se stessa.
Affermare poi -continua nella nota Lelle Caria- a favore del no alla passeggiata, che la stessa è pericolosa climatologicamente parlando, equivale a dire, praticamente, che lo è altrettanto far nascere delle città sulle coste.
Allora, siamo seri, diciamo finalmente a chiare lettere che, assai più probabilmente, sulla passeggiata grava qualche progetto futuro, oggi oscuro e imperscrutabile, per cui gli ambulanti, abusivi o meno, sono, in qualche modo, un ostacolo al tutto; questo è il mio pensiero, poiché conosco fin troppo bene la mia città, ove niente avviene per caso! Dio solo sa quanto sarei felice di sbagliarmi, mah, chi vivrà, vedrà!»
Continua Caria «invero, come da dichiarazioni programmatiche, codesta giunta intende porre un freno all´abusivismo imperante, vedi le incredibili piazzole di Pineta Mugoni. E’ certamente encomiabile tanto zelo, ma non si può generalizzare, altrimenti si cade nella più nera improvvisazione, prova sia la predisposizione degli stalli in pieno luglio, in altissima stagione: ma che senso ha opporsi allo svolgersi del mercatino -chiede Caria- così come era per poco più di un mese? Cosa avrebbe cambiato se tutto fosse stato ridiscusso e chiarito a settembre?
Perché, per esempio, predisporre degli stalli così (almeno esteticamente, altra cosa è la funzionalità!) gradevoli, in un sito dove la pavimentazione ricorda terribilmente un mare in burrasca? Oggi che la discutibile copertura degli avvallamenti con malta cementizia di fantasiosa natura (a proposito, complimenti a chi aveva , a suo tempo, avuto quella bella idea!) è, come era stupidamente prevedibile, completamente saltata, ci troveremo a far gli acquisti con gli stivaloni, e magari vedremo esposti cartelli di divieto e transenne con i quali le amministrazioni solitamente pongono una pezza ai problemi. Infine, quando magari ci si renderà conto del cattivo operato, e saranno reperite le quattro lire, o euro che si voglia, per i lavori di rifacimento dei marciapiedi, vedremo le ruspe, con la delicatezza che spesso contraddistingue questi mastodonti, abbattere gli stalli con chissà quali danni agli stessi; complimenti ancora, come costruire le case partendo dal tetto! Ma tant´è, come già detto, chi è cagion del suo mal…».
E continua ancora Caria: «tanta era la fretta, sconosciuta ai normo -pensanti, che pur avendo avuto un anno a disposizione dalla data della delibera sull´argomento, si è poi arrivati, urgentemente, alla licitazione privata per l´aggiudicazione dei lavori, piuttosto che una più banale gara d´appalto.
Insomma, allo squallore del porto senza il Luna Park, (a proposito, i bambini ringraziano!) -continua Lelle Caria- , si aggiunge la visione deprimente di una passeggiata languente. Io credo che persino i signori dei bar vicini non siano soddisfatti: checchè se ne dica, tra bar e ambulanti vi era una sorta di osmosi turistica, l´uno serviva all´altro.
Prendo atto, comunque, come su questo argomento, l´amministrazione abbia saputo dare una forte immagine di efficienza, davanti ad increduli turisti, con autentiche task- force di tutori dell´ordine, in particolare di vigili urbani. Ma come, non c´era una assoluta carenza di tali figure?» si chiede Caria e afferma che una presenza così massiccia ebbe modo di osservarla solo durante le riprese del film con Madonna e il figlio di Giannini, film in cui di Alghero e della sua immagine non vi era traccia.
«Per dovere di cronaca -conclude il dirigente del movimento politico autonomo-, vorrei ricordare come la mia proposta di collocare parte del mercatino sulla “ramala” algherese era chiaramente provocatoria, se si considera che nella “striscia di mezzo” dovrebbero trovare posto (e qui il condizionale è d´obbligo) casotti, bar e quant´altro. Chissà che lotte e clientelismi!
Ecco che allora, in questo bailamme di idee e proposte più o meno futuribili, la mia soluzione di due mercatini, peraltro condivisa dagli stessi operatori della passeggiata, brilla per originalità e potenzialità tutte da verificare: chissà che, prima o poi, qualche amministratore illuminato non voglia darvi attuazione.
Alghero è qui che aspetta.
Al fin del tutto, anche se, come già affermato nel primo scritto sull´argomento, decisione è presa, non si può che riaffermare il pieno appoggio agli operatori della passeggiata; ancor più ora che la vicenda ha assunto toni dichiaratamente di mero puntiglio, perché, in difesa della comunità tutta, la ragionevolezza di tanti prevalga sulla ottusità di pochi».
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