«Il mio auspicio –afferma con forza il leader di Forza Italia- è che tutti i comuni danneggiati dalla legge facciano fronte unico e si presentino di fronte al consiglio di stato, per cercare con tutti i mezzi di fermare il provvedimento»
ALGHERO - Mauro Pili ha incontrato ad Alghero alcuni sindaci dei comuni costieri per illustrare le ricadute del decreto salvacoste.
All’atteso incontro hanno partecipato il sindaco di Alghero Marco Tedde, e quelli di Porto Torres, Villanova Monteleone, Valledoria e Castelsardo, oltre ad alcuni consiglieri del centro-destra locali.
Il discorso ha immediatamente preso una piega critica e pesante nei confronti del tanto discusso provvedimento “salvacoste”, approvato come decreto il 10 agosto 2004 e diventato legge il 24 novembre. «Il mio auspicio –afferma Pili- è che tutti i comuni danneggiati dalla legge facciano fronte unico e si presentino di fronte al consiglio di stato, per cercare con tutti i mezzi di fermare il provvedimento. E’ inammissibile che un Sindaco – continua Pili – debba sottostare a delle decisioni per il futuro del proprio territorio, senza che gli venga data la possibilità di concordare e partecipare attivamente all’elaborazione di provvedimenti così importanti.
Il provvedimento non creerà un blocco economico per i soli 18 mesi come Soru e il centro-sinistra hanno cercato di far credere, ma avrà ripercussioni per i successivi quattro o cinque anni. Questo tempo sarà necessario per l’approvazione dei PUC e perché le nuove società investitrici possano nuovamente interessarsi ai nostri territori.
I danni economici, solo per la Provincia di Sassari -conclude Pili- s’aggirano sui 2200 miliardi di vecchie lire e soprattutto la ricaduta investirà anche gli altri settori produttivi di comuni interessati, soprattutto quello edile».
Sull’argomento edilizia anche il sindaco di Alghero Maro Tedde espone alcuni dati, che a suo parere creeranno un notevole disagio occupazionale per il territorio algherese. «Ipotizzando 5/6 unità lavorative per concessione edilizia –sostiene Tedde- si arriverà ad una perdita nel brevissimo tempo di circa 700 posti di lavoro. Ad Alghero ci sono già alcuni importanti investitori che stanno abbandonando l’idea di creare qui degli alberghi ed altre strutture turistiche, infatti questo provvedimento bloccherà ciò che già era stato progettato per le località di Monte Agnese, Galboneddu e della messa in opera dei campi da golf». Tedde ha anche aggiunto che ad Alghero è stato edificato solo l’11 per cento dei volumi di cubatura previsti nelle zone F. «Noi facciamo turismo da decenni – afferma Tedde- ed abbiamo sempre salvaguardato le coste. Il territorio algherese si basa sul turismo e non sull’edilizia». Infine il sindaco Tedde, facendo riferimento a Mario Bruno di Progetto Sardegna e Pino Giorico dell’Udeur, conclude il suo intervento in maniera sibillina: «Non vorrei essere nei panni dei consiglieri regionali della nostra città».
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