Per le festività natalizie i commercianti sperano in un aumento delle vendite, mentre i consumatori si augurano che i prezzi non lievitino
ALGHERO - Per le vie della città si inizia a sentire l’aria natalizia. Già da domenica scorsa infatti, come un rito che si ripete ormai da anni nella prima domenica di dicembre, le serrande dei negozi sono rimaste alzate. Pochi sono, però, i cittadini che si sono riversati per le vie della città in cerca di regali per amici e parenti.
Tempi veramente difficili per l’economia nazionale e in modo particolare per quella algherese e i commercianti sperano nella boccata d'ossigeno delle festività natalizie, evitando così di chiudere in rosso i bilanci del 2004. Sembra che i problemi del comparto commerciale cittadino derivino anche dall’indiscriminato aumento dei prezzi che da qualche anno a questa parte sta gravando sui conti delle famiglie algheresi.
«E’ innegabile che l’aumento in alcuni settori ci sia stato - afferma Emiliano Piras, dirigente provinciale dei giovani della Confcommercio e titolare di un negozio di abbigliamento - ma non per tutti. Nel mio settore, per esempio, i prezzi subiscono, su base annua, un normale aumento tra il 5 e il 10 %, ma di certo non sono raddoppiati, come invece è accaduto per alcune attività e come molti algheresi e turisti hanno lamentato. Questo ha creato un allarmismo diffuso, quasi una psicosi, che soprattutto nell’ultimo periodo ha influito sulle persone, bloccando gli acquisti in molti settori. Oggi però chi ne ha approfittato, sta ritornando sui propri passi, riportando i prezzi alla normalità. Posso fare l’esempio di alcuni agriturismo che hanno avviato una campagna promozionale ,offrendo i propri menù, che prima costavano intorno ai 25 euro, a soli 10 euro. E’ chiaro che queste aziende non lo fanno per beneficenza.
E’ doveroso comunque sottolineare che la mancata segnalazione del doppio prezzo sui prodotti, nel passaggio dalla lira alla moneta unica europea, abbia fatto in modo che qualche commerciante abbia approfittato sia delle ingenuità dei clienti che della poca dimestichezza delle persone con il nuovo conio. Ci si augura – conclude Emiliano Piras – che il periodo natalizio serva anche al rilancio delle vendite nei vari settori, nella speranza che i prezzi, come chiesto da Confcommercio e Governo, rimangano stabili, e che il nuovo anno si apra con fiducia».
Nella foto: Emiliano Piras
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