Sergio Ortu
9 dicembre 2004
Cap d’any “nero” per i commercianti del centro storico
L’allestimento targato Pinuccio Sciola non è ancora terminato che sta già creando dissapori e non sembra stia piacendo a molti. Sia per l’organizzazione logistica che per la scarsa illuminazione notturna. Al calar della sera infatti, le tele già di tonalità scure perdono la loro visibilità

ALGHERO - Polemiche tra i commercianti del centro storico per la mancata installazione delle luminarie nelle vie della cinta murata. Sembra che la coreografia delle festività natalizie e del capodanno sarà garantita soltanto dall’allestimento scenico predisposto dall’artista Pinuccio Sciola e dalle tele raffiguranti il mitico “Don Chisciotte della Mancia”. Niente luminarie e addobbi natalizi e soprattutto l’impossibilità dei commercianti a poterli installare anche in autonomia. Un fatto quest’ultimo che ha suscitato malcontento soprattutto per il fatto che l’allestimento del Cap d’any 2005 non sembra stia piacendo a molti. Sia per l’organizzazione logistica che per la scarsa illuminazione notturna. Al calar della sera infatti, le tele già di tonalità scure perdono la loro visibilità non riuscendo ad essere apprezzate. «Sarebbe stato meglio che venissero almeno illuminate con giochi di luce o effetti particolari -spiega un commerciante-solo così si sarebbe dato un significato migliore. C’è da dire comunque, che il Natale è fatto di luci, colori, stelle e le strade dunque devono essere addobbate in questo modo. Per di più non ci viene concesso neanche di provvedere noi ad installare le illuminarie». Insomma l’allestimento targato Pinuccio Sciola non è ancora terminato che sta già creando dissapori. Sarebbe opportuno almeno attendere il completamento per esprimere un giudizio più oggettivo anche se c’è da dire che senza illuminazione la metà del lavoro si perde. A margine di cronaca va segnalato inoltre, un curioso episodio verificatosi l’altro pomeriggio quando alcuni abitanti di un palazzo del centro storico vicino al chiostro di San Francesco hanno impedito agli operai di istallare sulla loro facciata una delle tante raffigurazioni in legno del don Chisciotte. «Abbiamo impedito-spiegano- che mettessero chiodi e fil di ferro loro piacimento. E’ ora di dire basta a queste bardature eseguite con disinvoltura senza interpellare i proprietari delle facciate dei palazzi e soprattutto apponendo chiodi a quant’altro per appendere qualunque cosa. Siamo in un centro storico e queste opere vanno eseguite a regola d’arte». Dopo il “qui pro quo” gli operai hanno desistito e sulla facciata del palazzo in questione non è stata apposta l’opera prevista.
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