Il Presidente del Consorzio Alghero In Centro, Emiliano Piras, chiede risposte in merito al mancato stanziamento dei finanziamenti previsti dalla legge regionale per i centri commerciali naturali
ALGHERO - Era il 5 giugno 2005 quando la Regione Sardegna, per tutelare il tessuto economico dei centri storici del territorio isolano, istituiva i Centri Commerciali Naturali, ossia l’insieme prevalentemente già esistente di piccole attività commerciali, artigianali e di servizi. «Queste le misure per il commercio attuate fino ad un anno fa. Poi il nulla» si lamenta Emiliano Piras, presidente del Centro Commerciale Naturale di Alghero.
«Specchi per allodole» li ha definiti il commerciante algherese, sia i fondi della legge 9/2002 in scadenza il 30 marzo 2010, sia l’ultimo bando, in scadenza l’8 ottobre prossimo. I primi destinavano agevolazioni contributive alle imprese nel comparto del commercio; il secondo da soldi ai Comuni «ma per attività sicuramente non rientranti nel comparto commerciale ma bensì nei lavori pubblici ordinari». Utili, dunque, «ma i consorzi in oggetto non hanno avuto alcuna libera iniziativa o proposta nella gestione dei finanziamenti messi a bando» puntualizza il numero uno di Alghero inCentro.
«Ci aspettavamo un sostegno dalla Regione Sardegna che purtroppo tarda ad arrivare – spiega Piras -. Vogliamo chiedere le motivazioni di questo ritardo. Sarebbe auspicabile da parte dell’Assessorato al Commercio capire che tipologia di interventi intende attuare per lo sviluppo e la tutela del mercato isolano e per il futuro di tutti i Centri Commerciali Naturali che attendono pazientemente un segnale dalla politica regionale».
«Gestire un consorzio - prosegue - di attività commerciali diverse tra loro per tipologia merceologica, obiettivi e programmi nel medio -lungo termine non è semplice. Se a tutt’oggi, tanti Ccn ancora operano nel territorio sardo è perché credono realmente nell’importanza della legge che li ha istituiti, nella salvaguardia dei piccoli centri storici e nel dare un’immagine dignitosa ai turisti che non cercano confusione e omologazione tra i prodotti». «Continuiamo a essere specialità ed eccellenza nel nostro lavoro - conclude - seppur con difficoltà e chiediamo di esser trattati con la stessa dignità, non messi in secondo piano in favore delle grandi strutture di vendita».
Nella foto: Emiliano Piras
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