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Sara Alivesi 9 giugno 2011
La lettera che svuota l´Aula
Durissime reazioni dei consiglieri comunali. «A chi deve rispondere questo Puc a chi ha interessi per 130mila metri cubi o ad una città intera»


ALGHERO - Il consiglio di mercoledì si apre in maniera inusuale o se si preferisce: «scandalosa», «inaccettabile», «di cattivo gusto» e «intimidatoria» a detta dei presenti nell'Aula; chi più, chi meno incisivo. Dal presidente del Consiglio, Antonello Muroni, vengono lette due missive destinate all'attenzione dello stesso presidente e del segretario generale.

I mittenti sono due note famiglie algheresi, i Giorico e i Piras. Il contenuto della lettera riferisce dell'incompatibilità (presunta) di tre componenti dell'Aula per parentela e affinità fino al 4° nella discussione e deliberazione del Puc: Mauro Giorico, Gianni Martinelli e Nicola Salvio. Il riferimento, tuttavia, è per l'ultimo dei consiglieri indicati, considerato che i primi due avevano già disertato il Consiglio da quando è stato presentato il Piano. All'iniziativa di Muroni di rendere pubblica la lettera, è succeduta la reazione forte dell'Opposizione e dell'Udc che hanno dapprima chiesto una sospensione «per vederci chiaro», e poi hanno abbandonato la seduta non garantendo più il numero legale per la prosecuzione della stessa.

Dure e fortemente critiche le dichiarazioni dei consiglieri, a partire da Salvio, che dice di prendere la cosa dal punto di vista personale esprimendo tutto il suo imbarazzo. «Da una parte - spiega - c'è un'impresa edile (Giorico - Sofingi ndr), portatrice di interessi privati che scrive una lettera intimidatoria; dall'altra io che rappresento quelli generali della cittadinanza. L'intento è estromettermi ma mi assumo la responsabilità di stare qua, anche penalmente». E chiede ai presenti: «a chi deve rispondere questo Puc a chi ha interessi per 130mila metri cubi o ad una città intera?». Appoggiano la decisione del collega di coalizione: Angelo Piras che ammette senza mezzi termini che «ormai non si sa dove si andrà a finire»; Gavino Scala che annuncia che abbandonerà il Consiglio con il suo gruppo; e Valdo Di Nolfo che si spinge fino alla richiesta al Sindaco di ritirare il Piano e lasciarlo al prossimo capo dell'esecutivo (fra 10 mesi ndr).

Reazioni condivise dal capogruppo Udc, Francesco Sasso, a cui non sono bastate le raccomandazioni all'unità di Zanetti dei Riformatori. «Non c'è più la serenità in questa Aula e chiedo al presidente di garantirla e di procedere ad una verifica delle posizioni e parentele dei rappresentanti del Consiglio». Nemmeno il Primo cittadino riesce a calmare le acque, che per lui sarebbero «una tempesta nel bicchiere»; «come se fosse normale che un privato cittadino getti ombre su un consigliere eletto - gli fa da eco la Minoranza - per questo c'è sempre la Procura». Dopo un'abbondante sospensione, al proseguo della lettura degli emendamenti, le due parti politiche mantengono ciò che avevano annunciato: l'abbandono dell'Aula.

Ora ci saranno da capire gli sviluppi, sia nella riunione dei capigruppo prevista per oggi (venerdì), sia per la prosecuzione delle sedute sul Puc che da ora sarà possibile - da parte del Presidente - convocare in seconda convocazione (numero legale inferiore) e le fuoriose polemiche che ciò inevitabilmente comporterà.
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