L´identificazione è avvenuta nella tarda serata di domenica. Salgono a sei le vittime accertate della tragedia, ancora numerosi i dispersi, si continua a cercare tra le lamiere della nave
ALGHERO - 6 vittime accertate, 16 dispersi e circa 67 feriti. A bordo della
Costa Concordia si trovavano 4234 persone, fra cui 52 bambini tra 0 e 6 anni, e 1023 erano membri dell'equipaggio. Sono i numeri del disastro dell'Isola del Giglio, per il quale è stato già fermato il comandante della nave. Accuse gravissime: omicidio colposo plurimo, disastro e abbandono della nave. Un membro dell'equipaggio ha raccontato agli inquirenti che Schettino avrebbe dato l'ordine di puntare verso il Giglio, avvicinandosi così eccessivamente alla costa, per fare vedere l'isola a un maitre gigliese. "Guarda la tua isola", sarebbero state le parole del comandante della Costa Concordia.
Recuperato il corpo di Giovanni Masia. Sono le 16 di domenica quando all’Isola del Giglio arriva la notizia che i sub hanno recupersato dei corpi. Il pensiero va subito a Giovanni Masia, l’unico sardo tra le persone che ancora mancano all’appello. Intorno alle 21 la conferma: uno dei due corpi è quello del pensionato di Portoscuso che era stato dato per disperso dal figlio Claudio, 49 anni. Il figlio era riuscito a mettere sulle scialuppe la moglie, i figli di 8 e 13 anni e la mamma, Giuseppina Puddu, di 83 anni (l'altra vittima è Gual Guillermo, nato nel 1943).
Per rintracciare le persone che ancora mancano all'appello si lavora senza sosta. A mancare all'appello, sono ancora più di dieci persone: 16 i dispersi per l'esattezza, 11 passeggeri e 6 membri dell'equipaggio di cui non si hanno notizie. La guardia costiera continua comunque a sperare che alcuni dei nomi mancanti siano di persone che al momento delle registrazioni non hanno segnalato la loro presenza alle autorità. Sempre dalla Guardia Costiera si sottolinea che dalla nave non è «mai partito un formale «may day». E non sarebbe stata la nave a chiamare la sala operativa, ma viceversa.
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