Piazza Italia ospiterà i concerti del 17 e 18 maggio. Gran finale il 7 giugno in teatro con i vincitori del premio Andrea Parodi 2011
SASSARI - Il Festival “Trimpanu” si rinnova: nuove collaborazioni e nuove location per i concerti e una missione che resta fedele a se stessa: trasformare Sassari per qualche sera in un luogo in cui convergono le tradizioni sonore di diversi angoli d’Europa. Oltre a presentare formazioni multietniche, voci del Salento e una prodigiosa band irlandese, questa settima edizione del Festival Internazionale di Musica Etnica, organizzata come sempre dall’Associazione Kunzertu di Gianluca Dessì, segna un punto di svolta: la partnership con la Fondazione Andrea Parodi porterà in città tutti i vincitori dell’ultima edizione del Premio intitolato al grande cantante. Una conferma della buona reputazione che la manifestazione ha saputo guadagnarsi negli anni fra gli ascoltatori delle migliori musiche di matrice tradizionale. Ed è un riconoscimento importante anche l’inserimento tra le manifestazioni collaterali alla Cavalcata Sarda voluto dal Comune di Sassari e dall’Assessorato alle Culture, che hanno dato un vivo supporto alla realizzazione del festival.
Il calendario di “Trimpanu” si apre con due serate che vanno dritte incontro al pubblico: il 17 e il 18 maggio il sound di Trimpanu risuonerà da Piazza Italia a Sassari. Nella prima serata, giovedì 17 maggio, riflettori puntati sulla musica dei Dinatatak, formazione che mette insieme due cileni, due sarde, un francese e un messicano. Un mix che trova terreno fertile a Barcellona, da dove unisce le musiche del Mediterraneo, lo swing, il flamenco e l’Africa in un viaggio molto personale e aperto a tante influenze. Il secondo set sarà tutto per la band salentina Triace, il cui cuore sta nell’incontro delle voci di Emanuela Gabrieli, Carla Petrachi e Alessia Tondo e nella loro capacità di ricreare le melodie salentine con l’aggiunta di un pizzico di elettronica e molto buon gusto.
Dopo un tuffo nel Salento, si lascia l’Italia per partire alla volta dell’Irlanda: venerdì 18 maggio saranno i Beoga ad aprire le danze con la loro travolgente genialità sonora – tutta incentrata sulle musiche tradizionali della loro terra – che li ha fatti volare di continente in continente, fino ad essere acclamati come “la più entusiasmante nuova band tradizionale che sia emersa in Irlanda in questo secolo” (Wall Street Journal). Dall’estremità opposta dell’Europa, la Bulgaria, arriva la band di Nikola Parov, protagonista della seconda parte della serata. In primo piano i suoni della penisola balcanica, nella sintesi di un polistrumentista che ha attraversato i generi musicali più disparati, dal rock alla new age, e che si è imposto per la sua continua capacità di reinventarsi. Spettacolo altrettanto ricco – e condensato in una sola serata – per il gran finale al Teatro Ferroviario di Sassari: è qui che il 7 giugno sfileranno tutti i vincitori dell’ultima edizione del Premio Andrea Parodi: tre formazioni che arrivano da due grandi isole, la Sardegna e la Sicilia, e forse per questo capaci di fare propri tutti gli incroci culturali e gli intrecci sonori che trovano spazio nel Mediterraneo.
Posto d’onore per gli Elva Lutza, duo sassarese che ha trionfato al concorso portando a casa il Primo Premio, il Premio della Critica e quello per la Miglior Canzone con “Deo Torro”. La voce di Nico Casu, impegnato anche alla tromba, e le chitarre di Gianluca Dessì, ideatore e direttore artistico di “Trimpanu”, sono capaci di far abbracciare la Sardegna, il jazz e le matrici tradizionali in un progetto dal suono morbido che non dimentica mai la forza narrante della canzone. Subito dopo, il palco sarà per la cagliaritana Laura Mura, accompagnata dai suoi “Seven Dwarves”, un richiamo fiabesco che conferma la volontà della cantante di giocare con il materiale sonoro come se fossero piccoli pezzi colorati su cui costruire storie musicali da cantare in tutte le lingue del mondo. Si chiude con la percussionista e cantautrice Valeria Cimò, leader dei palermitani Ma’aria, uno dei nuovi nomi della world music italiana con tre dischi all’attivo e una spiccata originalità negli arrangiamenti.
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