Stefano Idili
1 maggio 2005
Piano Paesaggistico, per Porcu solo attachi strumentali del centro-destra
«Gli esponenti del centro destra cercano di sviare l’attenzione sui disastri generati in passato e giocano al “tanto peggio tanto meglio"»

CAGLIARI - «La discussione sulla consistenza o meno dei vincoli che dovrebbero essere contenuti nel Piano Paesaggistico regionale appare priva di fondamento e le reazioni di alcuni esponenti del centro destra denotano, più che la scarsa conoscenza della materia, la preoccupazione di minare il forte consenso generato tra i cittadini sardi per la legge “salvacoste”». Così inizia il suo intervento Chicco Porcu, consigliere regionale di Progetto Sardegna. «Sul Piano Paesaggistico i sardi possono però stare tranquilli: non toglierà i vincoli semplicemente perché i vincoli ci sono già ed in totale indipendenza dal Piano stesso». L’Onorevole di Progetto Sardegna evidenzia ricorda che per definizione il Piano Paesaggistico non può prescrivere vincoli, ma deve semmai indicare come il vincolo deve essere attuato e gestito. «I vincoli nella fascia dei 2 km dal mare ed in altre zone di interesse paesaggistico esistevano almeno dal 1985, ovvero ben prima della legge “salvacoste” che, tra le disposizioni, contiene il blocco delle costruzioni limitato a 18 mesi per le zone turistiche e per i soli comuni mancanti di un Piano Urbanistico approvato in conformità con le leggi vigenti». Infatti, la legge “salvacoste”, ricorda Cicco Porcu, si è resa indispensabile non per mettere nuovi vincoli, ma in conseguenza degli autorevoli pareri del TAR e del Consiglio di Stato che hanno bocciato i contenuti della precedente pianificazione paesaggistica (i famosi PTP) perché questa, anziché specificare come gestire il vincolo nella fascia dei 2 km, limitava e di fatto cancellava il vincolo stesso prevedendo ponderosi interventi urbanistici. «Insomma, ancora una volta gli esponenti del centro destra, responsabili al livello locale e nazionale della grave crisi economica in cui versa la Sardegna e l’Italia tutta per effetto di un gestione personalistica del potere politico, cercano di sviare l’attenzione sui disastri generati in passato e giocano al “tanto peggio tanto meglio”. Una tattica che non pagherà in presenza di un esecutivo e di un Consiglio regionale intenzionati a portare avanti con coraggio un programma di governo che ha già realizzato il piccolo miracolo di mettere a disposizione per lo sviluppo risorse superiori al passato, ma con una forte riduzione del deficit e con una particolare attenzione alla sua sostenibilità ambientale e culturale».
Nella foto: Chicco Porcu
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