Le associazioni Dea Madre e Governo Provvisorio hanno puntato sulle realtà produttive indipendenti e all´avanguardia per il successo della rassegna ad Alghero
ALGHERO - Si è chiusa domenica la prima edizione di "Parco Scenico", rassegna di armonie sonore organizzata dalle associazioni culturali Dea Madre e Governo Provvisorio. «Questa edizione di Parco Scenico è stata una sfida - dicono gli organizzatori Laura Piras e Simone Maulu - sia per la location che per le scelte artistiche. Il nostro obiettivo è di rompere il clichè, che identifica la musica sarda solo come folklore».
Le due associazioni hanno puntato sulle realtà produttive indipendenti e all'avanguardia ma «che spesso sono relegate ad essere gruppo spalla, o a non avere il giusto sostegno economico per poter avviare un tour, come invece accade per i gruppi più commerciali». Il risultato è stato un programma di quattro concerti «in cui il pubblico potesse interagire con gli artisti, un ambiente quasi intimo, raccolto in uno spazio spesso attraversato dai passanti ma non vissuto e abitato da spettatori, un nonluogo che muta il suo spazio e diviene luogo antropologico, di incontro, scambio, e valorizzazione artistica».
Quest’anno Parco Scenico ha ospitato nelle prime due serate Beppe Dettori (voce dei Tazenda) e Alessandro Carta (voce dei Nasodoble) e gli iskeed, una band sarda emergente, che si è esibita in tandem con le proiezioni di Qoelet Pro. Poi è stato il turno della cantastorie e compositrice Rossella Faa che ha stregato il pubblico con una mise en scène delle paure e angosce che circondano l’universo femminile. Il gran finale con Joe Perrino che ha chiuso la rassegna con il suo progetto Operaio Romantico intimo e malinconico, con atmosfere liquide e rarefatte per un percorso musicale introspettivo.
Nella foto: Iskeed feat Qoelet pro di Lorella Comi
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