Se orde di maleducati, bottiglia di birra alla mano, si aggirano di notte, urlanti, tra le vie del centro storico; se un numero incredibilmente elevato di automobili in sosta viene ammassato ogni notte tra vicoli ed abitazioni antiche, così che, per entrare in casa propria, alcuni residenti sono costretti a passeggiare, di tanto in tanto, su qualche cofano: come meravigliarsi? I segnali di disinteresse da parte dell’amministrazione comunale, se non addirittura i voltafaccia, lasciano, infatti, trapelare un solo, inequivocabile, messaggio: questo è un luna-park, fate il vostro comodo! Si potrebbero riassumere così i motivi del malcontento, emersi venerdì 4 luglio in piazza del Teatro, nel corso di una riunione all’aperto del comitato per il centro storico. Evidentemente non va proprio giù ai residenti la decisione del sindaco di ritirare quell’ordinanza, datata 4 giugno 2003, con la quale si era fissato alle due del mattino l’orario limite per la chiusura degli esercizi pubblici. Dopo le solite promesse, mantenute a metà, secondo il parere dei membri del comitato, o per meno della metà (secondo il parere dei più estremisti), quell’ordinanza era stata accolta come una vittoria finalmente significativa. Ma soprattutto come un chiaro messaggio di fermezza, un’autentica dichiarazione di guerra ai nottambuli più esagitati, che qui, più che in ogni altro quartiere della città, ovviamente, si danno appuntamento. Ed ora, tutto è stato vanificato! E per di più, con il sindaco che si inventa delle motivazioni ridicole (ci si è espressi esattamente così in piazza del Teatro), come il fatto che fosse necessario un periodo di attesa, fino ad ulteriori chiarimenti, in seguito al decreto legge recentemente varato dal Consiglio dei Ministri, proprio in materia di orari e di locali notturni. Del resto, la delusione è parsa palpabile per davvero tra gli abitanti della vecchia Alghero. Sembrava che, da un momento all’altro, qualcuno dal microfono potesse mettersi a gridare: tradimento! Tradimento!