Per Luciano Deriu occorre con urgenza una verifica rigorosa dell´intero sistema di depurazione, oltre a un monitoraggio serio delle condotte di acque che si versano in mare
Nello Stato dell´Ambiente redatto dall´Agenda 21 algherese tutto sembrava andare bene. Tanto che si uscì da quell´esperienza con l´intento di chiedere la certificazione di eccellenza ambientale per Alghero e il suo territorio. Ma i grandi problemi ambientali della città rimangono aperti, irrisolti e si acutizzano come avviene in questi giorni per le acque di depurazione. I giovanotti venuti da Roma per descrivere lo Stato dell´Ambiente della città non potevano che consultare i dati ufficiali che sono in genere estremamente rassicuranti. Ma non potevano sapere niente di quella fogna che sono le "acque bianche" del canalone di San Giovanni e niente potevano sapere di quelle presunte acque bianche, che si versano maleodoranti vicino alla Torre Sulis e che non a caso vengono chiamate popolarmente "la fogna di Cecchini".
Ma neppure sono questi i problemi più gravi. I quali riguardano invece il sistema della depurazione. Anche qui i dati ufficiali non dicono quasi niente perché i prelievi sono estremamente indicativi e la loro qualità dipende da molti fattori, tra cui ad esempio l´orario della giornata in cui vengono presi. Ma d´estate, con l´aumento del numero di utenti, gli sversamenti in mare delle condotte di depurazione dilagano sotto gli occhi di tutti. Affacciarsi in una sera d´estate sui bastioni alla terrazza del Solaio (si chiama così perché era il solarium dell´Ospizio marino che si trova di fronte) è una nauseabonda esperienza sensoriale. Proprio in quel punto si versa la condotta del depuratore perdendo liquami da falle e rotture e raggiungendo il mare aperto all´altezza del molo di sovraflutto. Rappezzata alla meglio la condotta del depuratore di Maristella che d´estate versava liquami nel golfo di Porto Conte sotto gli occhi dei turisti, l´altro punto di criticità è la stazione di pompaggio di Bigagli, un punto di passaggio della condotta dove una valvola di "troppo pieno"s´incarica di smaltire l´eccesso di liquami presso il molo Rizzi. D´estate il troppo pieno è pressoché quotidiano.
La causa principale dei problema sembra essere a monte: se d´estate le acque di depurazione appaiono scarsamente depurate è perché il depuratore è sicuramente sottodimensionato per il numero degli utenti della stagione estiva.Quello che occorre con urgenza è una verifica rigorosa dell´intero sistema di depurazione. Oltre a un monitoraggio serio delle condotte di acque che si versano in mare al fine di rivelare quanti sono gli scarichi abusivi connessi ai canali delle acque di scorrimento, quanti quelli che avvelenano il Calic allacciati agli immissari della laguna e con quale efficacia funziona realmente l´intero sistema, dalle vasche di depurazione alle condotte a mare.
Più generalmente occorrerebbe realizzare un buon osservatorio condotto da un tecnico coraggioso su "Ambiente e legalità", che potrebbe essere creato agevolmente con i fondi della legge 37.
Come si vede più che richiedere riconoscimenti di eccellenza, occorre programmare un percorso virtuoso alla fine (o anche alla metà) del quale i riconoscimenti ci saranno e allora si potrà parlare seriamente di sviluppo sostenibile.
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