Così Uras, Cocco, Sechi e Cugusi di Sinistra Ecologia e Libertà: Se in Sardegna ogni settore produttivo, e le costruzioni comprese, sono in crisi il problema non è il Ppr è l’inconcludenza di questo Governo regionale
CAGLIARI - «Un nuovo Ppr? Il Presidente della Regione in quanto ad annunci non è secondo a nessuno. Il problema è che si tratta sempre di rappresentazioni astratte che non hanno i requisiti della sostanza. Alla fine della legislatura dice le stesse cose dell’inizio: questo vuol dire che tutto è rimasto come prima, che non ha prodotto nulla». Così Uras, Cocco, Sechi e Cugusi di Sinistra Ecologia e Libertà.
«Intanto va chiarito che il Piano paesaggistico regionale, boicottato sistematicamente dalle leggi e dai comportamenti del centro destra sardo, non verrà modificato dalla deliberazione della Giunta, perché questa è materia sottoposta all’intesa con lo Stato, costituzionalmente competente alla tutela del bene paesaggistico. I tentativi di deregulation della materia paesaggistico-urbanistica, fatti dalla fallimentare gestione dell’attuale Presidente, hanno contribuito poco e non molto, in Sardegna, al crollo dei prezzi degli immobili, anche nelle aree pregiate, e alla crisi produttiva e occupazionale del settore delle costruzioni».
E continuano Uras, Cocco, Sechi e Cugusi: «Questo governo regionale, finalmente a fine mandato, lascia una Sardegna avvizzita, in declino e molto più povera. Il Ppr è una grande opera che deve essere resa operativa attraverso la puntuale pianificazione comunale che consenta il rilancio dell’edilizia attraverso buone pratiche di recupero, ristrutturazione e riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, pubblico e privato. Bisogna dire basta al nulla sistematico della propaganda. Si faccia un vero piano per la casa, soprattutto per giovani copie, un progetto di infrastrutturazione civile all’altezza dei bisogni, con risorse pubbliche in combinazione al capitale privato per rilanciare edilizia ed economia senza consumare territorio con nuove inutili cubature. Se in Sardegna ogni settore produttivo, e le costruzioni comprese, sono in crisi il problema non è il Ppr è l’inconcludenza di questo Governo regionale».
Commenti