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Red 29 novembre 2013
Saldi in anticipo: tutti contro Crisponi
«Un provvedimento discriminatorio nei confronti dei commercianti operanti in aree non colpite e che, nella sostanza, finisce col danneggiare tutti»


CAGLIARI - La Confesercenti Sardegna esprime il disappunto degli operatori del settore moda, alla luce dell’iniziativa assunta dall’assessore regionale del Commercio, Luigi Crisponi, il quale – con proprio Decreto n. 29 del 26 novembre scorso – ha anticipato l’avvio dei saldi invernali al 6 dicembre prossimo, limitatamente ai Comuni colpiti dalla recente alluvione.

«Comprendiamo le motivazioni che hanno spinto l’assessore Crisponi ad un gesto più di natura umanitaria che commerciale – commenta il presidente regionale della Confesercenti, Marco Sulis – e, per certi versi, le condividiamo per le nobili finalità. Anche a noi piacerebbe aiutare in maniera concreta non soltanto le popolazioni colpite dalla tragedia, ma anche i nostri colleghi esercenti di quei centri. Tuttavia, gli uffici della nostra Associazione già dalla mattinata di ieri sono stati letteralmente presi d’assalto da operatori che chiedevano spiegazioni su quanto appreso dagli organi d’informazione. La questione è piuttosto delicata, anche in considerazione dell’alto rischio di strumentalizzazione a cui si presta questa delicata vicenda».

Sulis esprime «la più ferma contrarietà ad un provvedimento che consideriamo non solo dannoso per i commercianti del settore, in particolare dei Comuni limitrofi ma non toccati fortunatamente dall’alluvione. Il Decreto infatti finirà con l’agevolare i soliti noti, specialmente i grandi centri commerciali che non hanno certamente bisogno di questi aiuti».

Anche la Fismo-Confesercenti, la Federazione di categoria, lo definisce «un provvedimento discriminatorio nei confronti dei commercianti operanti in aree non colpite e che, nella sostanza, finisce col danneggiare tutti. Costringere infatti i commercianti ad annullare il tempo di vendita a prezzo regolare, corrisponde ad un autentico colpo di grazia per un settore già in forte crisi. Come si può fare fronte a costi fissi, tasse e imposte , per non parlare della mannaia di Equitalia, se non si riesce ad incassare neppure quanto è necessario per pagare la merce?».

Il presidente regionale Sulis conclude con una speranza: «Mi auguro che l’assessore Crisponi riveda le sue decisioni. Questo provvedimento, infatti, seppur ispirato da buone intenzioni, rischia di essere esclusivamente un autentico regalo di Natale alla grande distribuzione. Per la stragrande maggioranza degli operatori, invece, sarebbe la fine».
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