Dura presa di posizione del presidente della Torres femiminile Leonardo Marras dopo l´amichevole tra le squadre maschili di Torres e Olbia
SASSARI - «E' proprio un paese per maschi. In un momento in cui si alzano bandiere in nome dell'integrazione tra razze e sessi e si combatte la violenza sulle donne, in Sardegna si è persa l'occasione per lanciare un messaggio positivo a tutto il mondo dello sport e all'intera società». E' la dura presa di posizione di Leonardo Marras, coordinatore nazionale del neo dipartimento del calcio femminile e presidente delle campionesse d'Italia della Torres, all'indomani della partita amichevole tra le squadre maschili di Torres e Olbia, giocata a Sassari, il cui ricavato è stato devoluto alle vittime dell'alluvione che il 18 novembre scorso ha messo in ginocchio la Sardegna e fatto 17 vittime più un disperso.
Le campionesse della Torres femminile erano state invitate alla partita evento per dare, con la loro presenza, un contributo all'iniziativa. Il capitano della nazionale italiana Patrizia Panico e le compagne della Torres avevano raccolto con entusiasmo l'invito ed erano pronte a scendere in campo, ma alle calciatrici è stato impedito di giocare. Benchè fosse un'amichevole e per lo più organizzata per uno scopo benefico (che aveva addirittura fatto mettere da parte la rivalità calcistica tra sassaresi e olbiesi) Torres-Olbia era una gara ufficiale e dunque la Lega Pro ha chiesto di rispettare il regolamento: uomini e donne non possono giocare insieme.
Il presidente Leonardo Marras lancia un appello al presidente del Coni Giovanni Malagò e a quello della Federcalcio Giancarlo Abete. «Chiedo a entrambi - spiega Marras - che valutino serenamente l'episodio affinchè fatti discriminanti, aldilà dei regolamenti, non si verifichino più, specialmente in occasioni speciali come questa».
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