|
Red
25 gennaio 2014
Giovannelli a Letta: pronto a sforare Patto Stabilità
Missiva del sindaco di Olbia indirizzata al Premier Enrico Letta e al Governatore della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci

OLBIA - Il Sindaco di Olbia ha inviato al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Presidente della Regione e al Prefetto di Sassari una dettagliata comunicazione in cui chiede una deroga al Patto di Stabilità per poter far fronte ai danni causati dall'alluvione del 18 novembre. Di seguito il testo integrale della missiva.
Illustrissimi,
come ben sapete, il 18 novembre 2013 tutta la Sardegna, ed Olbia in particolare, è stata colpita da un devastante evento calamitoso che ha prodotto danni incalcolabili, sia per le vite umane andate perdute, sia per i danni materiali subiti dalle persone che per i danni alle infrastrutture e all’ambiente.
Oggi, a quasi tre mesi di distanza, ci troviamo in una condizione di normalità solo apparente: moltissimi concittadini non sono ancora potuti rientrare nelle loro case, ancora inagibili e prive di arredamento, importantissime infrastrutture sono ancora distrutte e diversi sono gli interventi urgenti che devono essere realizzati per la mitigazione del rischio idrogeologico.
Le risorse economiche che sono arrivate, soprattutto grazie alle donazioni private e quelle che ancora non sono arrivate, certamente non saranno sufficienti a ristorare le migliaia di miei concittadini vittime dell’alluvione e, sicuramente, non saranno sufficienti le risorse fino ad oggi stanziate dal Governo nazionale e da quello Regionale.
Queste considerazioni appena esposte sono alla base di ciò che vorrei significarVi, come uomo e come sindaco. Ho più volte cercato, anche in Vostra presenza, di rappresentarVi la mia frustrazione e quella dei miei colleghi sindaci, in relazione ai ben noti vincoli sugli investimenti imposti dal “Patto di Stabilità”, soprattutto per quei comuni, come quello di Olbia, che in cassa hanno risorse importanti. Nel novembre del 2011 scrissi anche una lettera, ai diversi livelli istituzionali, con la quale dichiaravo la disponibilità dell’Amministrazione comunale da me guidata ad utilizzare una parte importante delle risorse economiche di cassa per potere realizzare alcune importanti opere utile per ridurre il riscio idrogeologico. Ciò che mi amareggia e che, ancor di più, mi rammarica, è che, in quella lettera formale scritta da me alcuni giorni dalla tragica alluvione di Genova, giustificai le ragioni della mia proposta con la necessità di potere salvaguarare la vita umana di fronte agli evidenti rischi. Quel mio appello, come gli altri precedenti e quelli successivi, cadde nel vuoto, come cadde nel vuoto quello lanciato sull’esigenza di mettere a norma le scuole cittadine, anche qui, in deroga al Patto di Stabilità.
Nei giorni scorsi mi è stato formalmente rappresentato, dal competente Dirigente comunale, l’esigenza di portare a termine tutti gli interventi già avviati e di avviarne di nuovi, sempre nell’ambito dell’edilizia scolastica, affinchè tutti gli edifici cittadini possano risultare a norma, ai fini della sicurezza. E’ questo un atto doveroso ed è un preciso impegno dalla nostra Amministrazione, ma che deve fare i conti con il già più volte citato vincolo di spesa e con le conseguenti responsabilità di “sforare” il Patto di Stabilità, anche alla luce delle ingenti risorse già impegnate e delle spese dal nostro Comune sostenute per affrontare la situazione emergenziale, molte delle quali ancora non riconosciute dalla Struttura Commissariale.
Parallelamente alla responsabilità contabile di sforare il patto di stabilità corre la responsabilità ben più grave, in capo al Sindaco, ai dirigenti ed agli amministratori comunali, civile e penale, in relazione alla salvaguardia delle vite umane.
A questo punto, di fronte agli impegni non mantenuti dai diversi livelli istituzionali, ed alle risposte totalmente inadeguate rispetto ai bisogni della città, mi trovo di fronte ad un bivio e ad una scelta.
Ho già avuto modo di dire che Olbia, dopo il 18 novembre, non sarà più la stessa città ed io, se da una parte ho accettato, nel mio ruolo di Sindaco, le giuste critiche dei miei concittadini, non posso continuare a sopportare il silenzio assordante delle istituzioni, le promesse non mantenute e, ancora peggio, il tipico gioco dello scaricabarile o del passaggio di mano in mano del cerino acceso.
Per quanto sopra, se da una parte chiedo a Lei, Sig. Presidente Letta ed a Lei, Sig. Presidente Cappellacci, un incontro urgente per condividere un percorso fatto di certezze di tempi e di risorse, dall’altra, Vi comunico che, con queste motivazioni, intendo formalizzare un mandato, ai miei dirigenti ed a tutta la struttura comunale, ad avviare, immediatamente, tutti gli interventi programmati e ad impegnare e spendere tutte le risorse economiche disponibili e reperibili, anche ipotizzando il superamento dell’obiettivo di Patto per il 2014 e per il 2015, per quanto attiene alla mitigazione del rischio idrogeologico e alla messa a norma degli edifici scolastici.
In attesa di un pronto riscontro, porgo i miei più distinti saluti.
Commenti
|