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A.B. 12 febbraio 2014
Saper fare sardo: Approvato il regolamento
La Giunta Regione ha approvato il nuovo regolamento d’uso del Marchio collettivo comunitario dell’artigianato tradizionale della Sardegna


CAGLIARI - Tutelare e promuovere “il saper fare” sardo ed i prodotti interamente realizzati nell’Isola, secondo tecniche e interpretazioni codificate dalla tradizione, garantendo anche l’autenticità dei materiali utilizzati, opponendosi ad abusivismo ed improvvisazione. La Giunta Regionale, su proposta dell’assessore Luigi Crisponi, ha approvato il nuovo regolamento d’uso del “Marchio collettivo comunitario dell’artigianato tradizionale della Sardegna” e ha dato incarico all’Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio di procedere al deposito al competente Ufficio comunitario del documento, in sostituzione di quello precedentemente registrato. Così, dopo anni di attesa, sarà riattivato il rilascio da parte della Regione Autonoma della Sardegna del marchio unico “Cavallino Isola”, che sarà gestito dal punto di vista dell’iter amministrativo (notevolmente semplificato) dall’agenzia “Sardegna Promozione”.

«L’obiettivo perseguito dalla concessione in uso del marchio - spiega Crisponi - è valorizzare la qualità delle lavorazioni artigianali e il valore intrinseco delle opere attraverso un chiaro riconoscimento dell’origine, distinguendo i manufatti sardi dai prodotti industriali che imitano le lavorazioni artigianali dell’Isola. Abbiamo ripristinato un iter molto atteso dagli artigiani, agevolati anche nell’ottenimento dalla snellimento del procedimento di concessione». II simbolo Cavallino Isola, che ha accompagnato l’intera attività dell’Istituto sardo organizzazione lavoro artigiano (istituito con la legge regionale n.6 del 2 marzo 1957), da sempre identifica l’artigianato artistico e tradizionale sardo. Si tratta di un marchio collettivo protetto, sia in Italia che nell’Unione Europea, non contenente alcuna indicazione geografica di provenienza. Costituisce, inoltre, un cosiddetto “marchio a ombrello”, vale a dire un segno destinato a contraddistinguere l’intero paniere di prodotti artigiani. La licenza d’uso sarà data al singolo artigiano che dovrà rispettare i disciplinari di lavorazione stabiliti dalla Regione e non sarà più legata, di volta in volta, al singolo prodotto.

Il marchio verrà concesso in uso per sette tipi di materiali usati nelle lavorazioni artigianali, i cui relativi disciplinari di produzione sono stati definiti e redatti dall’assessorato dopo esser stati condivisi con i comparti interessati. I materiali sono ceramica, coltello, ferro battuto, filigrana, intaglio, intreccio e tessitura. In seguito potranno essere definiti anche i disciplinari di altri materie prime: per esempio, sughero, corallo, pelletteria, vetro e materiali lapidei.

Nella foto: L'assessore regionale Luigi Crisponi
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