Ex Giordo, il progetto non può essere modificato arbitrariamente «L’amministrazione sta prendendo in giro tutti»
«Ciclicamente sulla vicenda della Piazza dei Mercati si assiste all’ennesimo tentativo di distorsione della realtà a danno della popolazione e dei commercianti che più direttamente sono esposti dalla situazione di inerzia dell’amministrazione comunale»
ALGHERO - Ai toni trionfalistici del sindaco su un’imminente
ripresa dei lavori nell’area ex Giordo si contrappongono quelli più grigi dei consiglieri comunali di opposizione. «Ciclicamente sulla vicenda della Piazza dei Mercati si assiste all’ennesimo tentativo di distorsione della realtà a danno della popolazione e dei commercianti che più direttamente sono esposti dalla situazione di inerzia dell’amministrazione comunale», scrivono in una lettera aperta al sindaco Ombretta Armani di Stella Nascente, Vittorio Curedda della Margherita, Carlo Sechi e Pino Tiloca di Alghero Viva e il diessino Claudio Montalto. Pesanti le accuse a carico del centro destra algherese su questa faccenda: «L’amministrazione sta prendendo in giro tutti perché pur sapendo che le problematiche non sono solamente di carattere urbanistico edilizio, non affronta la vicenda in maniera corretta». I cinque rappresentanti di centro sinistra svelano che il nulla osta dell’Ufficio Tutela del Paesaggio, sbandierato alcuni giorni fa dal primo cittadino come importante passo in avanti per superare lo stallo lavorativo del cantiere, in realtà è un atto che risale allo scorso settembre, in risposta ad un progetto di variante. Una richiesta di accertamento di conformità che secondo i consiglieri di opposizione, si può considerare una sorta di auto - denuncia degli abusi edilizi. Sull’intervento edilizio più contestato degli ultimi anni, ad Alghero, l’opposizione che ha fatto scattare l’inchiesta giudiziaria sul cantiere, non si ferma e manda al sindaco un promemoria. Ricordando che il progetto per la riqualificazione urbanistica nell’area ex Giordo ha vinto una gara ad evidenza pubblica e che pertanto non può essere modificato arbitrariamente, Montalto, Tiloca, Armani, Sechi e Curedda, richiamano alla mente del primo cittadino anche le obbligazioni e le scadenze che l’amministrazione dovrebbe far rispettare alla ditta: «Sui tempi di consegna l’impresa è inadempiente da oltre 17 mesi in quanto avrebbe dovuto consegnare le opere entro giugno 2004». Dalla data di scadenza, il contratto prevede una penale pari a 1053,57 euro al giorno. «Il sindaco ha fatto richiesta per ottenere il pagamento della penale maturata o per risolvere il contratto con la ditta per inadempienza ?», chiedono.
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