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M. P. 7 aprile 2014
Porto Torres, Puc per un recupero passato-presente
Nell´ultima riunione sul Puc, il geometra responsabile area patrimoniale Eni, Giorgio Piras, informa sulle aree della zona industriale ma non risponde sulle bonifiche


PORTO TORRES - La pianificazione urbanistica comunale non opera più in un contesto di crescita da gestire e regolare arbitrariamente, senza condivisione con l’autorità portuale e con l’autorità del consorzio industriale provinciale, ma al contrario opera in un contesto in cui non è ammissibile nessun tipo di spreco delle risorse naturalistiche-ambientali (Asinara, Parco archeologico), fisiche, finanziarie e umane connesse al territorio, cercando di trarre la massima valorizzazione, il massimo potenziamento di ciò che è stato realizzato in passato e dell’esistente.

L’architetto Vanni Macciocco, durante la riunione sul Puc (Piano urbanistico comunale) chiede al responsabile area patrimoniale dell’Eni Giorgio Piras due cose: una mappa sintetica dei livelli di inquinamento insieme alle prospettive di disinquinamento delle aree industriali, e un quadro dell’organizzazione dei processi produttivi di quelle aree, onde pianificare le zone, anche perché la destinazione dei siti dismessi, secondo Macciocco sarà diversa da quella attuale. Il geometra Piras informa che una cartografia della zona industriale non è disponibile e che è necessaria una richiesta formale fatta dal Comune. Inoltre informa che 260 ha della zona industriale sono destinati al verde consortile, una parte è occupata da Syndial e Versalis, mentre 600 ha sono coperti da discariche.

Cinque le aree industriali individuate: ambientale, logistica e proprietaria, altre due riguardano la chimica verde e la centrale a biomasse (vi sono le cosiddette utilities, come la Siad che producono per la chimica verde). Le risposte non soddisfano l’architetto Macciocco, soprattutto quelle inerenti le bonifiche, necessarie per pensare ad una pianificazione del territorio inquinato, rilanciandolo con una nuova veste, con nuove funzioni, con nuove forme al futuro, per un recupero delle aree dismesse e in via di dismissione, e per una riqualificazione del territorio compromesso da destinare alla creazione di un Parco archeologico industriale.
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13/9/2025
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