Ormai il giocattolo si è rotto e i pezzi non si incastrano più. Gli uffici comunali competenti tentano di rimodulare gli spazi ma non frattempo partono le denunce
ALGHERO - Ed eccoci, siamo alla seconda puntata, la prima è andata in scena lo scorso anno, raccontata dal
Quotidiano di Alghero [
LEGGI]. E’ la telenovela sulla guerra per il suolo pubblico da parte delle attività commerciali nel primo tratto di via Garibaldi in Riviera del Corallo. L’anno scorso molte situazioni analoghe si riscontravano in diverse parti della città, tanto che le stesse associazioni di categoria ritenevano necessario un riordino in grado di contemperare le esigenze delle attività commerciali con la fruibilità di spazi liberi per i cittadini.
La puntata precedente si può riassumere cosi: troppi tavolini sino a dover smontare una panchina pubblica per cedere il “passo” (cioè il suolo) ad altri tavolini privati per la somministrazioni di alimenti da parte di attività commerciali che dispongono di un locale che al massimo al suo interno può accogliere alcuni tavolini e quindi necessitano di molto suolo pubblico per esercitare. L’altro grande problema sta nel fatto che i troppi tavolini all’esterno sono sfalsati rispetto alle stesse. Ed è per questo che scoppia - inevitabilmente - la guerra, perché il gazebo di una paninoteca è davanti ad un altro ristorante e davanti alla paninoteca ci sono quelli di un altro ristorante ancora.
Ormai il giocattolo si è rotto e i pezzi non si incastrano più. Gli uffici comunali competenti dopo aver concesso il suolo pubblico per 40 euro al metro quadro all’anno – importo probabilmente sotto stimato, previsto dalle ordinanze comunali – cercano di porre rimedio rimodulando gli spazi della piazza per attribuirli sulla base del principio che i tavolini devono stare davanti all’ingresso delle rispettive attività commerciali. Tutto risolto? Manco per niente, perché quando la coperta (se si preferisce la tovaglia) è corta qualcuno rimane - a torto o a ragione - con i piedi scoperti. E si “barrica” nel proprio gazebo attaccandoci dei cartelli a lettere cubitali che esplicitano le intenzioni: “Tanto non mi sposto”. Quale sarà l’epilogo? Appuntamento alle prossime puntate.
Nella foto: Stefano Delrio, titolare di una paninoteca sulla via Garibaldi
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