M. P.
17 luglio 2014
L’assessore ai lavori pubblici Gavino Gaspa dopo l’ultima “provocazione, in cui proponeva di cambiare il nome al quartiere Villaggio Satellite, ha suscitato non poche polemiche sui social network e tra i residenti
PORTO TORRES - Da sempre la toponomastica dei paesi e delle città rappresenta vere e proprie pagine di storia. L’assessore ai lavori pubblici Gavino Gaspa dopo l’ultima “provocazione", come lui sostiene, fatta durante la commissione spettacolo, in cui proponeva di cambiare il nome al quartiere Villaggio Satellite, ha suscitato non poche polemiche sui social network e tra i residenti della zona. «Il Satellite è stato chiamato così perché quando nacque risultava un quartiere di periferia, oggi non è più zona avulsa dal resto del territorio», risponde Gaspa alla segnalazione fatta dal consigliere Massimiliano Ledda, che rifiuta l’idea di voler cambiare il nome al quartiere preso di mira: «io proporrei di cambiare il nome dell’autore della proposta e parlo a nome di centinaia di cittadini residenti della zona che sono preoccupati di vedersi sostituire la denominazione storica di Villaggio Satellite».
Sarebbero le problematiche inerenti ad un territorio che si sente emarginato non nel nome ma nell’assenza di una politica efficace sui quartieri, il motivo “dell’offesa” di una comunità che intende conservare il nome e attirare l’attenzione sulle difficoltà e le carenze che puntualmente vengono dimenticate.«Il nome Satellite è così e tale deve rimanere, non devono restare così i problemi che lo affliggono, quelli sono la vera emergenza», aggiunge il consigliere Angelo Canu. «La mia idea provocatoria non voleva offendere i cittadini della zona, anzi il mio ragionamento deriva dal fatto che un cittadino si deve sentire offeso perché abita in un quartiere che si chiama Satellite e non il contrario», afferma l’assessore Gaspa.
Ma l’idea rivoluzionaria si estende ad altre considerevoli variazioni della toponomastica cittadina, riferendosi sopratutto a personaggi importanti della storia. «Mi piacerebbe che ci fermassimo a ragionare a Porto Torres sulla toponomastica, sui nomi che diamo alle vie e alle piazze, perché – continua Gaspa, - vi faccio alcuni esempi: abbiamo intitolato la piazza ad Umberto I, il re di Savoia che ha espropriato i sardi nel 1885 del 50% del nostro territorio, e via Ettore Sacchi ad un emerito sconosciuto». Tante altre intitolazioni che andrebbero cambiate per «modificare qualche stortura», come sostiene l’assessore Gaspa. Le novità potrebbero essere diverse, e se non andrà bene al Villaggio Satellite, magari andrà meglio ad Umberto I che potrebbe perdere l’intitolazione del corso principale del centro cittadino a favore di chi ancora non ci è dato saperlo, a meno che le polemiche dei cittadini non costringano l’assessore ad abbandonare l’idea “rivoluzionaria”.
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