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Pierpaola Pisanu 11 marzo 2006
"Finalmente"
L’aula di via Columbano non è mai stata così stretta come questa mattina. L’affollata platea richiamata per assistere al confronto Regione e consiglio comunale sui temi della pianificazione paesaggistica, si è divisa lungo tutto il corridoio di Palazzo Civico


ALGHERO - L’aula di via Columbano non è mai stata così stretta come questa mattina. L’affollata platea richiamata per assistere al confronto Regione e consiglio comunale sui temi della pianificazione paesaggistica, si è divisa lungo tutto il corridoio di Palazzo Civico. L’atteso faccia a faccia con l’assessore regionale all’Urbanistica Gian Valerio Sanna si è aperto con l’introduzione del presidente Mario Conoci che ha invitato ad un dibattito possibilmente sganciato da colori politici e ha sollevato il primo elemento di discussione in merito alla presunta sottrazione di competenze proprie delle assemblee civiche da parte dell’ente regionale. E’ il sindaco Marco Tedde a prendere la parola per primo, spiegando de visu all’assessore Sanna il perché della sua assenza al tavolo cagliaritano e alla conferenza di domenica scorsa: «Il primo era un incontro tecnico e abbiamo mandato i nostri tecnici – ha precisato Tedde – mentre per quanto riguarda la tavola rotonda di domenica scorsa, non si può su temi così importanti invitare un’amministrazione a mezzo stampa», ha detto il primo cittadino, mentre nel pubblico, formato in buona parte da esponenti delle forze di centro sinistra, si sollevava un brusio di voci contrariate. Nel suo intervento il sindaco ha bocciato il piano sotto il profilo del metodo: «Nasce malato», ha detto Tedde che lo considera «una pietra tombale sulle linee di sviluppo in assenza di altre alternative». L’assessore comunale all’Urbanistica Luigi Altea ha contestato il Piano Paesaggistico là dove, a suo dire, va oltre le sue competenze per battezzare vere e proprie zone urbanistiche. Gian Valerio Sanna ha evidenziato come la facoltà esercitata dalla Regione Sardegna, per prima in Italia, sia un obbligo sancito dallo Stato che a sua volta si rifà alla Convenzione di Firenze, sintesi del lungo dibattito a livello europeo che giunge ad una conclusione: non si può trasformare il territorio prima di valutare la qualità ambientale. Sanna ha inoltre rispedito al mittente le accuse di neocentralismo, rivolte alla Regione: «Le conferenze di co-pianificazione aprono un processo non lo chiudono», ha detto annunciando l’avvio di un ulteriore ciclo di incontri tra i tecnici dell’Ufficio del Piano e i Comuni. Smentite inoltre le insinuazioni di errori nella cartografia per la mancata consultazione di esperti locali per la redazione della cartografia: «In questo momento la Regione è il soggetto che ha maggiori conoscenze del territorio con un data – base costantemente aggiornato e frutto di una ricerca scientifica e rigorosa».

Nella foto il consiglio comunale di questa mattina. Da sinistra: Sanna, Conoci, Tedde e Altea
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