Lunedì e martedì sono in programma due manifestazioni autorizzate contro la nuova ordinanza comunale del 14 aprile 2015 che dispone la chiusura della viabilità sul lungomare che collega le due frazioni del territorio comunale di San Vero Milis
SAN VERO MILIS - Lunedì 3 e martedì 4 maggio, si svolgeranno a Putzu Idu-Mandriola due manifestazioni autorizzate contro la nuova ordinanza comunale del 14 aprile 2015, che dispone la chiusura della viabilità sul lungomare che collega le due frazioni del territorio comunale di San Vero Milis. Le due manifestazioni sono state organizzate dai cittadini.
Infatti, diversi sanveresi sono in disaccordo con la scelta presa dall'Amministrazione Comunale, e non concordata e condivisa con la popolazione, di chiudere «una strada di vitale importanza nella vita quotidiana dei residenti nelle borgate marine e nella fruizione turistica dei luoghi. Già lo scorso anno – spiegano gli organizzatori - la temporanea chiusura ha dimostrato un impoverimento del flusso turistico, con conseguente danno economico locale e un sostanziale aumento della disoccupazione, per la perdita dei posti di lavoro impiegati nei chioschi, nei servizi di parcheggio e in diversi servizi al turismo che hanno preferito chiudere le loro attività dato questo disagio».
Il primo appuntamento è quindi per lunedì, alle ore 15, in Piazza Zinnigas (davanti al locale “Stella del Mare”, a Putzu Idu), per un corteo pacifico in direzione Mandriola, deciso nel sostenere le proprie motivazione e che si fermerà alla fine del lungomare, all'altezza dei servizi pubblici, per culminare in un dibattito dei cittadini, liberi di salire sul palco e di dire la propria opinione sulla questione. Il giorno dopo, si replicherà alle 8, con un doppio sit in: uno all'inizio del lungomare a Putzu idu (in Piazza Zinnigas) e l'altro alla fine del lungomare a Mandriola (servizi pubblici), per ribadire il dissenso alla chiusura di una strada che unisce agevolmente le borgate marine abitate durante tutto l'anno e che, invece, da chiusa, «non permetterà neanche un funzionale e capillare servizio pubblico di soccorso e di trasporto da/per la Marina e i maggiori centri abitati», hanno concluso.
Commenti