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A.B. 19 giugno 2015
La Giunta Tendas presenta il Piano particolareggiato del centro storico
Il Consiglio Comunale di Oristano ha iniziato l’esame del nuovo Ppcs. Dopo la presentazione in aula, l’assemblea civica sarà chiamata, nelle prossime settimane, ad esaminarlo ed a votarlo


ORISTANO - Il Consiglio Comunale di Oristano ha iniziato l’esame del nuovo Piano particolareggiato del Centro storico. Dopo la presentazione in aula, l’assemblea civica sarà chiamata, nelle prossime settimane, ad esaminarlo ed a votarlo. Stamattina (venerdì), il Piano è stato presentato nel corso di una conferenza stampa dal sindaco Guido Tendas, dall’assessore comunale all’Urbanistica Filippo Uras, dal presidente della Commissione Urbanistica Roberta Martani e dagli architetti Massimo Carta ed Enrica Campus. «Il Piano particolareggiato è lo strumento per governare con regole e strategie le trasformazioni edilizie ed urbanistiche del Centro Storico in attuazione del Puc e in adeguamento al Ppr – hanno spiegato il sindaco Tendas e l’assessore Uras - Lo strumento urbanistico nasce per disciplinare le trasformazioni nel centro; gli interventi sull’edificato e sugli spazi aperti; norma i volumi e le superfici degli edifici ed il loro inserimento nel contesto urbano; le funzioni abitative, economiche e di servizio; le attrezzature, gli spazi pubblici e le funzioni». Il Piano, redatto da un’equipe di professionisti con capogruppo l’architetto Carta, si applica al Centro Storico, quella porzione dell’area urbana in cui si riconosce la formazione storica della città che coincide con il centro matrice e che è individuato come Zona A del Puc, delimitato dal perimetro delle mura giudicali.

Il centro storico è stato diviso in cinque tessuti omogenei (monumentale, di pregio specialistico, di pregio da conservare, di pregio da riqualificare, incongrui) ed in ventiquattro aree speciali con schede progettuali dedicate. Ogni tessuto ha una normativa specifica riferita alla unità minima di intervento, mentre le aree speciali sono quelle (come il lotto di Piazza Manno) che hanno caratteristiche tali da non permettere un loro inserimento nei tessuti omogenei. Tra le misure che il Piano particolareggiato introduce, anche quella dei colori ammissibili e dei relativi abbinamenti per le facciate degli edifici. Il Piano stabilisce le norme per le unità minime di intervento, che comprendono sia le parti del lotto edificate, che le parti non edificate e le loro pertinenze. La normativa, oltre a stabilire le classiche norme di attuazione introduce anche i quaderni per la qualità degli interventi, con regole e suggerimenti per migliorare la qualità della progettazione, e i quaderni sugli spazi pubblici che danno precisi indirizzi sugli interventi urbani necessari alla loro riqualificazione.

«L’appuntamento con il Consiglio Comunale giunge al termine di un percorso di partecipazione e condivisione con l’intera città – sottolineano Tendas ed Uras - Per definire obiettivi e strategie abbiamo avviato un processo di coinvolgimento degli abitanti e fruitori del Centro Storico. Le informazioni e i suggerimenti di chi vive il centro storico è stato essenziale per arricchire la progettazione. La presentazione pubblica del Settembre 2014, la compilazione di un questionario, la pubblicazione di un Blog sul centro storico, l’organizzazione del laboratorio “Oristano Partecipa” hanno costituito preziosi strumenti per definire obiettivi e strategie. Queste azioni si sono integrate con l’analisi e la conoscenza dell’abitato esistente ottenuta creando un sistema informativo territoriale che permette la consultazione di moltissimi dati anche non strettamente collegati alla pianificazione urbanistica. Per ogni singolo edificio è stata creata una scheda, una sorta di carta di identità dell’edificio. Il Sit è strumento indispensabile per la gestione, controllo ed aggiornamento del Piano».

L’obiettivo primario del nuovo Piano è la rivitalizzazione e il ripopolamento del centro storico, facilitando il recupero del patrimonio edilizio esistente: la conservazione delle risorse storiche ed identitarie; la promozione e la sostenibilità ambientale e la valorizzazione delle risorse culturali; la promozione della qualità degli interventi di architettura e progettazione al fine di conservare la memoria storica, avviando laddove necessario opere di ricomposizione di parti anomale, deturpanti e incongrue; tutelare e salvaguardare rapporti spaziali ed architettonici tra spazi aperti (strade, piazze, slarghi, cortili, giardini, orti) con il complesso dei tessuti dell'edilizia storica. «Coerentemente con gli obiettivi primari, il Piano Particolareggiato vuole migliorare la qualità dell'edificato rendendone il più possibile uniforme la riqualificazione – osserva l’assessore Uras - È un piano a consumo di suolo nullo, attraverso il quale si danno indirizzi precisi anche sulla riqualificazione degli spazi pubblici esaltandone la funzione primaria di luoghi di socializzazione. Il Piano prevede pochi aumenti di volumetrie, limitandoli ai tessuti incongrui, in attuazione della Legge Regionale8/2015 ed alle aree speciali. In ogni caso gli aumenti volumetrici saranno concessi solo per facilitare il reinserimento del fabbricato nel contesto urbano. Il Piano Particolareggiato – aggiunge il delegato all’Urbanistica - adotta norme semplici e di univoca interpretazione, non eccessivamente vincolanti che permetteranno ai cittadini e ai tecnici di collaborare alla valorizzazione ed al recupero del Centro urbano».

«Il Comune intende accompagnare il Piano da una serie di azioni che mirano a dare gambe a questo importante strumento urbanistico»”, assicurano il primo cittadino Guido Tendas e Filippo Uras. Accanto alle agevolazioni di legge nazionali e regionali (detrazioni fiscali, incentivi per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili e interventi di efficienza energetica di piccole dimensioni, agevolazioni per la tutela e la valorizzazione del territorio e di centri storici, mutui agevolati, contributi per la tutela dei negozi storici della Sardegna) sono previste misure per velocizzare le pratiche del Centro Storico attraverso l’istituzione di un protocollo separato con tecnici istruttori dedicati, l’abbattimento del 50percento degli oneri concessori e degli interessi bancari attraverso convenzioni con gli istituti di credito, la concessione di agevolazioni per gli spazi parcheggio, la pubblicazione di concorsi di progettazione sugli edifici più significativi, l’istituzione di un elenco comunale dei negozi storici e/o tipici della città, l’organizzazione di concorsi a premi con i pubblici esercizi, contributi agli esercenti per l’abbattimento delle barriere architettoniche, miglioramento degli spazi pubblici e del decoro urbano.

Nella foto: un momento della presentazione
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