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A.B. 25 luglio 2015
«Verso una nuova economia per la salute di tutti»
Si è tenuta questa mattina, nella sala della Cineteca sarda alla Mediateca del Mediterraneo, la presentazione del quinto Workshop nazionale Isde-Sardegna Isde-Italia sulla Salute Globale, in programma martedì, nel Centro Servizi Nuraghe Losa di Abbasanta


ABBASANTA - «Il convegno di martedì 28 ad Abbasanta sarà un momento di riflessione e approfondimento sullo stato di salute della Sardegna che culminerà con la discussione di un documento ispirato al manifesto "Terra viva" della leader dell’International Forum of Globalization Vandana Shiva, presente per l’occasione», ha spiegato il presidente Isde–Sardegna Vincenzo Migaleddu nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’evento. «L’associazione Isde–Medici per l’ambiente ha, infatti, il dovere di favorire la presa di coscienza da parte delle istituzioni e della cittadinanza delle implicazioni dell’inquinamento ambientale. E, parimenti, di denunciare la situazione critica in cui versa l’Isola», continua il presidente Isde Sardegna. Ed aggiunge, «la contaminazione di ampie porzioni di territorio è infatti l’emblema di una situazione sanitaria preoccupante, ma non solo. Gli effetti economici, sociali e culturali dell’economia lineare, per utilizzare le parole di Vandana Shiva, impiantata in Sardegna a partire dagli Anni Sessanta sono visibili ancora oggi: migliaia di cassaintegrati, un territorio devastato, la perdita del rapporto simbiotico con la terra, un tessuto sociale fortemente disgregato, basi culturali traballanti e incerte, elevata dispersione scolastica».

Un dato su tutti rende l’idea dell’effetto nefasto avuto dall’industrializzazione: se negli Anni Cinquanta i lavoratori in agricoltura costituivano il 51percento della forza lavoro occupata, oggi siamo ad appena il 5,7percento. Un altro aspetto su cui riflettere è che proprio nel settore industriale la percentuale degli occupati è passata dal 21percento del 1951 al 17percento di oggi. «L’aspetto per certi versi inquietante è che continuiamo a spendere denaro per oliare gli ingranaggi di un sistema economico che non funziona più o, meglio, non ha mai funzionato. Come se non bastasse, le attuali politiche industriali non cambiano segno: tanto che oltre 200mila ettari sono a rischio trivellazione per permessi di ricerca di idrocarburi liquidi, gassosi e risorse geotermiche», aggiunge Migaleddu.

Quali sono le soluzioni? «Cambiare paradigma e passare a un’economia circolare, vale a dire a un’agricoltura sostenibile, a una cultura del risparmio energetico, del recupero, del riciclo e del riuso e a un uso sapiente e sostenibile dell’innovazione». Anche in campo industriale. «Ad esempio, s’intende andare avanti con la produzione dell’alluminio e del pet? Benissimo – sostiene Vincenzo Monaco della Confederatzione sindacale sarda - si punti al riciclo dell’alluminio e della plastica, anziché mantenere in vita trattative sindacali senza speranza che hanno come obiettivo finale la riproposizione di un modello di sviluppo non sostenibile o, nella peggiore delle ipotesi, generare immobilismo culturale ed economico». Gli fa eco Marco Mameli dell’Assotziu Consumadoris, che fornisce i dati del disastro sociale causato dalle politiche industriali sostenute dalla classe politica isolana. «Su poco più di 600mila occupati, 160mila sono assistiti».

Chiude la conferenza Angelo Cremone, di “Sardegna Pulita”, che ricorda come “l’invito a voltare pagina sia arrivato anche da Papa Francesco con la sua enciclica “Laudato sì”. «Quando anche la Chiesa prende una simile posizione, bisogna fermarsi a riflettere e preparare la transizione verso un’economia sostenibile», conclude Cremone. Appuntamento, dunque, alle ore 18 di martedì 28 luglio al centro servizi del Nuraghe Losa, con il patrocinio del comune di Abbasanta e il contributo della Pro Loco di Abbasanta. L'accoglienza sarà a cura dell'Associazione folcloristica abbasantese (Gruppo folk e Coro di Abbasanta) e del gruppo canto a tenores Su Cuntzertu Abbasantesu.

Nella foto: un momento della presentazione di oggi
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