Il 5 settembre 2006 deve essere considerata una data storica per la Sardegna, al pari del 28 aprile 1794, Sa die de sa Sardigna. Oltre due secoli orsono, infatti, i sardi, contando sulle loro forze, riuscirono a ricacciare in mare i piemontesi che spogliavano l´isola di ogni risorsa. Oggi, sono stati cacciati gli speculatori che hanno derubato, ed avevano in mente di continuare a farlo, la più importante risorsa della quale la Sardegna dispone: il suo territorio di pregio e, in modo particolare, quello costiero.
Da oggi sarà possibile per i sardi progettare un futuro fondato sullo sviluppo sostenibile e sull´uso corretto del territorio.
Alghero, nonostante l´opposizione viscerale e ideologica della giunta Tedde, dovrà ora, finalmente, adottare un Piano Urbanistico Comunale adeguato alle disposizioni contenute nel PPR, in modo da assicurare anche alla nostra città, dopo un decennio di scempio urbanistico, uno sviluppo equilibrato e rispettoso delle altissime valenze ambientali del nostro territorio: la vera carta vincente di Alghero per l´oggi, ma, soprattutto, per il domani.
Ora, alla giunta Tedde ed alla maggioranza in carica non resta che un´unica strada praticabile: riproporre all´attenzione del Consiglio Comunale il PUC adottato quasi dieci anni fa dalla giunta Sechi. Ogni altra ipotesi diversa, infatti, sarebbe in contrasto con il PPR e, dunque, improponibile ed impraticabile.
La storia ed il tempo, che è sempre galantuomo, si incaricheranno, così, di dimostrare la lungimiranza di un sindaco e di un´amministrazione che già allora avevano ideato l´unico progetto di sviluppo sostenibile per la nostra città.
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