Domani sera, alle ore 21, in Piazza Corrias, Valerio Corzani dialoga con il regista teatrale sulle utopie della contemporaneità. Poi, alle 22.30, spazio alla musica del progetto Caracas dello stesso Corzani e Stefano Saletti
ORISTANO - È ancora Oristano ad ospitare una nuova serata, la quinta, di “Dromos”, il festival organizzato dall'omonima associazione culturale, in pieno svolgimento da giovedì scorso (e fino a Ferragosto) tra il capoluogo ed altri sette centri della sua provincia. Domani, lunedì 3 agosto, nella cornice di Piazza Corrias, doppio appuntamento (con ingresso gratuito) all'insegna della musica e della riflessione sul tema di questa diciassettesima edizione: "I have a Dream - L'utopia necessaria". Si comincia alle ore 21, con "Le belle utopie", un dialogo pubblico di Moni Ovadia, tra i protagonisti della scena teatrale nazionale e della cultura ebraica in Italia, noto anche per il suo impegno politico e civile per i diritti e la pace, con il musicista e conduttore radiofonico Valerio Corzani.Sarà un'occasione per riflettere sulle utopie della contemporaneità, da una parte attraverso lo sguardo urticante e disincantato dell'umorismo ebraico del primo, dall'altra con quello lucido del secondo, amante e cultore del concetto di meticciato nella musica.
Più tardi, alle 22,30, imbracciati i suoi strumenti (basso elettrico, electronics, voce), Corzani sarà ancora al centro dei riflettori, stavolta insieme a Stefano Saletti (bouzuki, chitarra elettrica, electronics, voce), per proporre dal vivo (con Erica Scherl al violino ed alle tastiere, ed Eugenio Saletti alla chitarra elettrica) il progetto "Caracas", sulle tracce del loro recentissimo album omonimo. "Caracas" è il risultato di una fertile partnership tra Corzani (già componente di Mau Mau, Mazapegul, Gli Ex, Interiors) e Saletti (Novalia, Piccola Banda Ikona, Café Loti, Sete Sois Sete Luas Orchestra), che lo hanno composto, arrangiato, suonato e prodotto seguendo un filo rosso musicale: la sottolineatura (negli arrangiamenti e negli incastri ritmici) del "levare", per un viaggio strumentale alla ricerca di una sorta di cosmopolitismo degli strumenti e delle musiche. Si parte dal Mediterraneo per circumnavigare il globo terracqueo con la prua puntata sul melange sonoro e sulle alchimie ritmiche, dalla Giamaica del reggae a certo soul-jazz, dal deserto Tuareg alla Turchia sufi, dalle Hawaii al Sudamerica.
Martedì 4 agosto, la carovana di Dromos fa di nuovo tappa a San Vero Milis, dove, alle ore 21, nel giardino del Museo Archeologico, è in programma la proiezione del documentario di Raffaello Fusaro "Le favole iniziano a Cabras". Si tratta di un viaggio attraverso la Sardegna raccontata da alcuni dei suoi personaggi ed artisti più rappresentativi, dal navigatore oceanico Gaetano Mura alla poetessa Lidia Murgia, dallo scultore Pinuccio Sciola allo stilista Antonio Marras, ai musicisti Gavino Murgia e Paolo Fresu.
Nella foto (di Gianni Ansaldi): Moni Ovadia
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