|
S.A.
28 settembre 2015
Consiglio comunale di Oristano a Cagliari contro chiusura Prefettura
Il presidente del Consiglio comunale di Oristano Marco Cossu ha convocato l’assemblea civica davanti al Palazzo del Consiglio regionale per giovedì 1° Ottobre, in concomitanza con la discussione, nell’aula di via Roma, delle mozioni del centro destra e del centro sinistra contro la chiusura della Prefettura di Oristano e il suo accorpamento con quella di Nuoro

ORISTANO - La vertenza contro la soppressione della Prefettura di Oristano si sposta a Cagliari. Il presidente del Consiglio comunale di Oristano Marco Cossu ha convocato l’assemblea civica davanti al Palazzo del Consiglio regionale per giovedì 1° Ottobre, alle 16, in concomitanza con la discussione, nell’aula di via Roma, delle mozioni del centro destra e del centro sinistra contro la chiusura della Prefettura di Oristano e il suo accorpamento con quella di Nuoro.
Il sindaco Guido Tendas, che la settimana scorsa ha riunito a Oristano i sindaci della provincia e le altre rappresentanze istituzionali, ha inviato una comunicazione a tutti i comuni della provincia invitando tutti a una mobilitazione generale in difesa dei servizi pubblici. «Il Consiglio Regionale si aprirà con l'esame delle mozioni sulla chiusura della Prefettura – scrive il sindaco -. Propongo di convocare tutti i Consigli Comunali a Cagliari per proseguire con forza e compattezza l'iniziativa avviata nei giorni scorsi. Davanti alla sede dell’Assemblea Regionale, con la fascia tricolore e il Gonfalone municipale, chiederemo un intervento della Regione nei confronti del Governo per la difesa della presenza dello Stato e dei servizi pubblici nel territorio»”.
Anche l’Arcivescovo di Oristano Ignazio Sanna è intervenuto con una nota per esprimere preoccupazione per la possibile chiusura dell’ente di governo: «La comunità diocesana arborense esprime viva preoccupazione per l’ipotizzata chiusura della Prefettura di Oristano, che sembra preludere a successivi ulteriori abbandoni di altre istituzioni statali nel nostro territorio. – si legge nella nota -. Allo stesso tempo, la comunità diocesana arborense non può non condividere la forte mobilitazione delle autonomie locali e delle popolazioni per impedire l’arretramento dello Stato dai territori e la soppressione o lo spostamento di servizi essenziali per un regolare svolgimento della vita sociale della popolazione».
|